Il Sottosegretario alla editoria ha plaudito l’ultima operazione della Guardia di Finanza che ha portato alla chiusura di 32 canali social.
Giuseppe Moles fa riferimento alla operazione ‘Black screen’ del Nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di 32 canali social tra Telegram, Facebook, Instagram e Twitter. Su questi canali, venivano, infatti, diffusi illegalmente settimanali, mensili e riviste specializzate.
Della operazione antipirateria ne ha dato notizia la stessa Guardia di Finanza con un comunicato del 24 marzo sul proprio sito istituzionale.
Le indagini sono iniziate nel mese di dicembre a seguito della collaborazione instaurata dal reparto speciale delle Fiamme Gialle con la Federazione degli editori. Unitamente alle case editrici delle testate interessate, per la verifica dei canali social e dei siti individuati dai finanzieri.
Ultimata l’analisi dei contenuti finalizzati a circoscrivere le pubblicazioni illegali, la Procura della Repubblica di Roma, che ha aperto un fascicolo ed avanzato richiesta di sequestro al Giudice per le indagini preliminari.
Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria è stato, quindi, notificato a gestori e provider interessati bloccando la illecita diffusione di quotidiani, settimanali, mensili e riviste specializzate. Oltre 500.000 lettori “a scrocco” sono rimasti con lo schermo vuoto.
L’attività di pirateria editoriale certamente non è una novità e molti esempi di intervento delle forze dell’ordine sono stati segnalati già nel passato.
Giuseppe Moles, in una nota diffusa da diverse agenzie di stampa, afferma: “L’operazione del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guarda di Finanza, e della Procura della Repubblica di Roma, che ha portato al sequestro di 32 canali Telegram, Facebook, Instagram, Twitter e di siti Internet – che diffondevano illegalmente quotidiani, settimanali, mensili, riviste specializzate – è una ottima notizia. frutto peraltro di una virtuosa collaborazione tra la Gfd e la Fieg”.
“Il fenomeno della pirateria digitale – sottolinea Moles – deve essere contrastato contrastato con sempre maggior forza e determinazione, perché è un reato”.
“Un reato grave che ha conseguenze enormi sull’intera filiera editoriale. – conclude il sottosegretario – Determina il calo delle vendite di quotidiani, giornali e riviste. E contribuisce pesantemente alla crisi delle edicole, incidendo sui posti di lavoro di tutto il settore”.
Nel comunicato emanato, le Fiamme Gialle, inoltre, mettono in guardia i “furbetti della lettura”:
“Oltre al rischio di sanzioni, i lettori che si rivolgono ai canali illeciti si espongono alla concreta possibilità di subire il furto dei propri dati mediante “pishing”. Infatti, come contropartita alla lettura gratis, taluni canali espongono link che reindirizzano a proposte commerciali a prezzi particolarmente vantaggiosi o di registrazione gratuita a servizi digitali.
Utilizzando questi link, l’utente finisce per mettere i propri dati personali e finanziari nelle mani dei criminali oppure per attivare servizi a pagamento non richiesti”.
Guarda il Video pubblicato dalla GdF.
(Le immagini sono tratte dal video sul canale Youtube della Guardia di Finanza)
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