Microsoft, Ue VS Teams: indagine per violazione norme antitrust

Limitazione alla concorrenza e difesa della propria posizione dominante di mercato. Così la Commissione europea apre una nuova indagine per presunta violazione delle norme antitrust da parte di Microsoft, con il suo strumento di comunicazione Teams.

La Commissione afferma che Microsoft ha dominato in maniera scorretta il mercato almeno sin da aprile 2019, visto il suo ruolo dominante a livello globale.

Causa contro Teams

Per tutti gli utenti europei, Microsoft ha separato la sua app di messaggistica Teams dai pacchetti Office 365 e Microsoft 365 lo scorso ottobre. Eppure questa misura sembra essere insufficiente per la Commissione Ue.

Infatti la big tech rischia una multa pari al 10% del suo fatturato mondiale dal momento che Teams potrebbe aver impedito alla concorrenza di competere nello Spazio Economico Europeo. 

Tutelare la concorrenza negli strumenti per la comunicazione e la collaborazione dal remoto è essenziale, perché stimola anche la concorrenza su questi mercati. […] Se confermata, la condotta di Microsoft sarebbe illegale in base alle nostre regole sulla concorrenza”, ha evidenziato la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, responsabile delle politiche antitrust.

La causa odierna è l’ultimo passo dell’Ue di un’indagine avviata nel luglio 2023 contro Microsoft per una probabile concessione di un “vantaggio distributivo non dando ai clienti la scelta se acquisire o meno l’accesso a Teams quando si abbonano alle loro applicazioni di produttività SaaS”. Questo vantaggio “potrebbe essere stato ulteriormente esacerbato dalle limitazioni di interoperabilità tra i concorrenti di Teams e le offerte di Microsoft”.

In caso di conferma delle accuse, l’azienda tecnologica avrebbe violato l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che vieta l’abuso di una posizione dominante sul mercato.

Microsoft replica prontamente e non si esime da una più stretta collaborazione con l’Ue. 

“Dopo aver separato Teams e intrapreso i primi passi verso l’interoperabilità, apprezziamo la chiarezza aggiuntiva fornita oggi e lavoreremo per trovare soluzioni per affrontare le rimanenti preoccupazioni della Commissione”.

Articolo di T.S.