Messaggio del Presidente della Repubblica, in occasione della Giornata della memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo.
«I numerosi giornalisti uccisi dai terroristi o dalla mafia per aver compiuto il loro dovere di raccontare attraverso le parole o le immagini sono testimoni di verità e di libertà, il cui sacrificio deve essere ricordato e onorato».
Queste le parole spese dal Presidente della repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata della memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo tenuta in concomitanza con la Giornata mondiale della libertà dell’informazione indetta da ONU e UNESCO.
«Anche in Italia si verifica un alto numero di intimidazioni e atti ostili nei confronti dei giornalisti che esercitano la loro fondamentale funzione. – ha ricordato il Capo dello Stato – Le istituzioni della Repubblica e la società civile hanno il dovere di sostenerli e non lasciarli soli».
«Rinnovando la mia solidarietà e la mia vicinanza ai familiari delle vittime, – ha concluso Mattarella – invio un saluto ai cronisti italiani con l’augurio che possano sempre raccontare, liberi da condizionamenti, la realtà del nostro Paese».
Ricordiamo che il Rapporto intitolato “Democrazia a rischio: minacce e attacchi contro la libertà dei media in Europa ” 2019 (presentato al Segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland, ad inizio anno) ha valutato la situazione della libertà dei media in Europa sulla base delle 140 gravi violazioni riportate alla piattaforma nello scorso anno.
Secondo il Rapporto, il numero di attacchi ai giornalisti è in continua crescita e il numero di minacce segnalate (comprese le minacce di morte) nel 2018 è raddoppiato. Inoltre, molti giornalisti continuano ad essere arbitrariamente detenuti mentre una serie di nuove iniziative legislative dei vari Paesi europei hanno indebolito la libertà dei media.
L’Italia è uno dei quattro Stati con una sezione dedicata: gli altri sono Russia, Turchia e Ungheria.
Il Rapporto definisce il nostro Paese come lo Stato, tra quelli UE, con il maggior numero di segnalazioni pubblicate sulla Piattaforma nel 2018: tredici allarmi focalizzati sull’Italia, lo stesso numero della Federazione Russa.
L’Italia è anche lo Stato membro con il maggior numero di minacce attive sulla piattaforma, per un totale di 19.
“La crescente violenza contro i giornalisti in Italia – si legge nel Rapporto – è particolarmente preoccupante. La mafia e il crimine organizzato rimangono una delle maggiori minacce per i giornalisti”.
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