ROMA (ITALPRESS) – Tokyo si avvicina, la minaccia Covid resiste e allora forse bisogna iniziare a pensare anche agli atleti che rappresenteranno l’Italia ai prossimi Giochi fra i soggetti da vaccinare. Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha avuto modo di parlarne nei giorni scorsi col neo sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali. “Noi riteniamo che non aver voluto voluto forzare o creare alcuna forma di canale privilegiato per gli atleti all’inizio di questa storia fosse la strada più giusta e più saggia – è la posizione del numero uno dello sport italiano espressa ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno – Ma più ci si avvicina all’appuntamento, più il rischio che un atleta butti cinque anni di sacrifici e allenamenti, magari con la qualifica in tasca, se dovesse contrarre il Covid è alto”. Malagò ricorda che “i nostri competitor in moltissime nazioni sono stati vaccinati” e che “dei 300-350 atleti che rappresenteranno l’Italia, già una buona parte è vaccinata in quanto atleti di corpi militari, che rientrano in quelle categorie diverse rispetto agli atleti civili, e questa non la trovo una cosa giusta”. Malagò cita anche due esempi di atleti che rischiano di dire addio ai Giochi a causa del virus: “Vanessa Ferrari stava inseguendo il sogno dell’ennesima Olimpiade e ha contratto il Covid, lo stesso Arianna Castiglioni, pur essendo atleta militare e pochi giorni dopo la prima vaccinazione, e questo fine settimana ci sono gli Assoluti a Riccione che sono un pò i nostri trials. Di fronte a queste cose penso che ognuno debba darsi una risposta”. Di sicuro ai Giochi non potranno assistere gli spettatori provenienti dall’estero, come annunciato da Cio e organizzatori sabato scorso. “E’ stata una decisione sofferta, dolorosa, lo ha detto anche Bach, ma è stata anche una decisione di ulteriore tutela e garanzia nei confronti dei protagonisti dei Giochi, degli atleti”.
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