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Macelloni: abbiamo ancora la possibilità di evitare l’opzione Inps

La presidente dell’INPGI Marina Macelloni, in audizione alla Commissione bicamerale di controllo sugli enti di previdenza, ha sottolineato come la situazione dell’Ente di previdenza dei giornalisti italiani, abbia subito gli effetti della “crisi del settore editoriale”.

Il problema dell’Istituto, più volte sottolineato dalla presidente, risiederebbe nell’assottigliamento della platea degli iscritti. Per questo è stato proposto, negli scorsi mesi, di “aprire anche ad altre figure attive nel mondo della comunicazione, non iscritte all’Ordine dei giornalisti”, modifica regolamentare che è, ha ricordato Macelloni, tra i temi in discussione al tavolo istituzionale sull’editoria che, “dopo un’interruzione, lo scorso anno, a causa della pandemia, è ripartito il mese scorso”.

I numeri

Nel 2020 l’INPGI ha chiuso i conti con un disavanzo di 242,2 milioni, riguardanti la Gestione principale della Cassa, quella dei professionisti dipendenti. Dai dati emerge anche un’altra evidenza: il numero dei giornalisti iscritti scende progressivamente. L’Istituto ha perso 855 rapporti di lavoro attivi nel 2020, nel 2019 erano 865. 

Cosa succederebbe dopo il commissariamento?

Come riporta ANSA, la pubblicizzazione dell’Ente è prevista del decreto legislativo n. 509/1994, con cui sono state istituite le Casse previdenziali professionali private. 

In termini pratici, il “periodo di commissariamento che può durare fino ad un massimo di 3 anni” alla fine dei quali, se “non si ottiene la messa in sicurezza dei bilanci e dei conti, la Cassa privatizzata smette di esserlo e ritorna nella sfera pubblica”, dunque nell’alveo dell’Inps. Che in ogni caso svolgerebbe le solite funzioni di ente previdenziale, anche per i giornalisti. 

La presidente dell’INPGI ha poi aggiunto: “noi riteniamo di aver ancora la possibilità di non arrivare a questa soluzione, sempre ammesso che si facciano un ragionamento ed un’osservazione coerenti con la platea sottostante”. 

Ricordiamo infine che la scadenza del 30 giugno, termine ultimo dello scudo al commissariamento, si sta avvicinando.

Irene Vitale

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