ROMA (ITALPRESS) – “Oggi non credo che una sola persona possa sintetizzare tutte le anime del Movimento. Due anni fa era più semplice. Oggi serve un organismo sul quale scaricare valutazioni e proposte diverse. Saranno gli Stati generali a decidere se istituire questo organismo collegiale”. A dirlo Luigi Di Maio nel nuovo libro di Bruno Vespa. Su tale organismo, il cosiddetto Team del futuro composto da 200 persone di cui 18 con incarichi operativi, il capo della Farnesina spiega: “Queste persone stanno facendo un grande lavoro, ma si occupano di settori tematici. Noi stiamo parlando di un soggetto collegiale che assuma decisioni politiche”. E alle osservazioni di Bruno Vespa sulla somiglianza del team alla segreteria di un partito, il ministro chiarisce: “Non ci stiamo trasformando in un partito, ma dopo undici anni dobbiamo dotarci di una struttura organizzativa senza perderci in una battaglia di parole. Nel 2009 Beppe Grillo disse che il M5s nasceva per poi scomparire. Poi siamo andati al governo e ci siamo accorti che cinque anni non sono sufficienti a realizzare tutto il nostro programma. Abbiamo l’ambizione di restarci anche nella prossima legislatura e dobbiamo dotarci di una organizzazione idonea”. Sul pericolo di scissione taglia corto: “No – risponde – il Movimento ha mostrato grande capacità di resilienza e ha superato anche importanti stress test”. Infine, per Di Maio, “la discussione sul terzo mandato dei parlamentari è malsana. Abbiamo ancora due anni e mezzo di governo e verremo giudicati dal Movimento alla fine della legislatura. Mi fa male che al nostro interno partano attacchi sulla storia del terzo mandato che in ogni caso non deve essere all’ordine del giorno degli Stati generali”.
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