A soli 55 anni ci ha lasciato il romanziere spagnolo più letto al mondo dopo Cervantes. Lo scrittore classe 1964 è deceduto oggi 19 giugno a Los Angeles in seguito a una lunga malattia.
«Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati. Erano le prime giornate dell’estate del 1945 e noi passeggiavamo per le strade di una Barcellona prigioniera di un cielo grigiastro e di un sole color rame che inondava di un calore umido la rambla de Santa Mónica. “Daniel, quello che vedrai oggi non devi raccontarlo a nessuno” disse mio padre. “Neppure al tuo amico Tomás. A nessuno”».
Questo è l’inizio del romanzo più celebre, quello che ha fatto conoscere Carlos Ruiz Zafón al grande pubblico, quello che ha entusiasmato milioni di lettori in tutto il mondo: L’ombra del vento.
Chi dei numerosissimi lettori non ha fantasticato e si è perso nei meandri del Cimitero dei Libri Dimenticati, nelle viuzze appena illuminate dall’alba di una Barcellona gotica e fredda, nella vivacità dell’Avenida Tibidabo o nel fantasmagorico Parc Güell di Gaudì.
“L’ombra del vento” (2002) è stato il primo successo di Zafón, dal libro è nata una quadrilogia dal titolo “Il Cimitero dei libri dimenticati”, proseguita successivamente con “Il gioco dell’angelo (2008)”, “Il prigioniero del cielo” (2012) e si è conclusa con “Il labirinto degli spiriti” (2016). In Italia, dove Zafón ha venduto milioni di copie, i suoi libri sono pubblicati da Mondadori.
Zafón ha scritto anche un’altra trilogia di successo, La trilogia della nebbia: “Il principe della nebbia” – “Il palazzo della mezzanotte” – “Le luci di settembre”, oltre a numerosi altri libri.
Il mondo della letteratura è oggi in lutto per la morte del grande scrittore, ma per i suoi fans sarà sempre vivo nel ricordo delle sue parole:
«Ogni libro, ogni volume possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza» (da “L’ombra del vento”).