ROMA (ITALPRESS) – Un accordo a quattro gambe che potrebbe valere fino a 1.000 miliardi. 500 che si possono mobilitare con una certa velocita’ e altri 500 quando (e se) nasceranno i bond per la ripresa proposti dalla Francia. E’ questo il risultato della nuova maratona di cui sono stati protagonisti i diciannove ministri dell’economia dell’area euro. In realta’ a mettersi d’accordo sono stati in cinque: Italia, Francia, Germania, Spagna e Olanda. Gli altri sono adeguati. Lo scontro piu’ acceso e’ stato quello fra italiani e olandesi. Alla fine l’accordo e’ stato trovato togliendo qualunque riferimento agli eurobond che restano un tabu’ impronunciabile. L’intesa e’ articolata su quattro capitoli: un pacchetto che comprende l’ uso dei fondi del Meccanismo europeo di stabilita’ (Mes) a condizionalita’ bassa da utilizzare per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Si tratta, e’ specificato, di una strada non obbligata visto che devono essere i governi a chiederlo espressamente. C’e’ poi l’intervento di 200 miliardi della Bei, il piano Sure della Commissione europea con i suoi 100 miliardi di sostegno alla cassa integrazione negli Stati membri e un fondo europeo per la ripresa, creato con l’emissione di ‘recovery bond’ comuni. E’ la vera novita’ dell’accordo.
La clausola che piu’ si avvicina ai tanto contestati (o temuti) eurobond che vale altri 500 miliardi. Avranno una durata limitata nel tempo e saranno alimentati con misure “innovative”. Nessuno, pero’ ha detto quali. Nemmeno i francesi che l’hanno proposto. Se ne parlera’ nei prossimi mesi e l’augurio (sottinteso) di tutti e’ che non debbano mai essere emessi. La loro possibile esistenza, pero’, serve a tranquillizzare i mercati e non lasciare sola la Bce a fronteggiare l’emergenza.
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