Prosegue l’iter di ampliamento dei servizi offerti dalle edicole, punti vendita esclusivi di giornali e riviste, che però stanno trasformando la propria offerta al cittadino, diventando sempre più multitasking, per compensare il calo delle vendite dovuto alla crisi strutturale del settore editoriale.
L’ultimo aggiornamento nel processo, riguarda la possibilità di rilascio dei certificati anagrafici nelle edicole, oltre che stato di famiglia, certificato di nascita, attestato di residenza e altri documenti emessi dagli uffici di Anagrafe e Stato civile.
Lo scopo di questa nuova iniziativa è duplice: quello già citato della riqualificazione della funzione delle edicole trasformandole in centri di servizio al cittadino e deburocratizzazione della vita di ogni giorno, mirata a salvare cittadini da code e lungaggini legate al pubblico.
Questo, quindi, creerà una rete capillare di punti autorizzati a elargire servizi al cittadino che così non sarà più costretto a recarsi agli sportelli comunali, facendo interminabili file.
A Bari, come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, arriva dal consiglio comunale il passo avanti definitivo, dopo il parere favorevole espresso dai cinque Municipi. Infatti, viene approvato il regolamento relativo alla protezione dei dati personali per l’intermediazione dell’attività di front office del Comune, ovvero l’ultimo step che porta a regolamentare l’attività di intermediazione delle edicole, autorizzate appunto ad erogare certificati anagrafici per conto dell’amministrazione comunale, con le specifiche giuridiche tali da legittimare l’accesso e il trattamento dei dati da parte degli edicolanti.
“Facciamo un nuovo passo avanti in un percorso che ha richiesto un po’ di tempo per definire le regole di protezione dei dati a garanzia dei cittadini. Ciò completa l’iter necessario a realizzare un obiettivo che da un lato può significare semplificare la vita dei cittadini e offrire sostegno alle attività degli edicolanti, dall’altro favorisce un importante presidio decentrato nella città”, spiega il vicesindaco Eugenio Di Sciascio, che ha tra l’altro la delega ai servizi demografici, elettorali e statistici nell’ambito della nomina ad assessore alla Trasformazione Digitale e ai Servizi Civici. Che poi prosegue: “Questo è sempre stato il mio intento da quando ho abbracciato l’impegno nella pubblica amministrazione, mettendo a servizio della comunità le mie esperienze professionali. Ho sempre pensato che l’obiettivo della tecnologia e dei sistemi informatici non dovesse essere quello di complicare la vita alle persone ma, al contrario, di semplificarla”.
Per realizzare praticamente il progetto, verranno avviati specifici corsi di formazione le rivendite di giornali abilitate dal Comune saranno dotate di propria identità digitale Spid, rendendo così possibile l’accesso ad una serie di servizi della pubblica amministrazione.
Dal punto di vista economico, sembra che gli edicolanti potranno percepire un importo pari a 2,50 euro per ogni certificato emesso (fermo restando il pagamento del costo dell’imposta di bollo, se dovuta), mentre nulla sarà dovuto all’amministrazione comunale.