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La sanificazione microbiotica più efficiente di quella chimica

MILANO (ITALPRESS) – La sanificazione dei mezzi di trasporto, ma anche di scuole e ospedali, è diventata un tema rilevante con l’arrivo della pandemia di Covid-19. Tuttavia le nuove varianti hanno mostrato la capacità del virus Sars-Cov 2 e di altri agenti patogeni di adattarsi e resistere maggiormente alle sanificazioni, soprattutto se si considera che la maggior parte di queste viene effettuata con disinfettanti chimici.
Una possibile alternativa, nota come PCHS, è stata presentata a Palazzo Giureconsulti a Milano. Il sistema è frutto del lavoro della professoressa Elisabetta Caselli, ricercatrice del dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche e Agrarie dell’Università degli Studi di Ferrara.
All’evento erano presenti il professor Walter Ricciardi, docente di Igiene e Medicina preventiva all’Università Cattolica e consulente scientifico del ministero della Salute, l’assessore alla Mobilità del comune di Milano Arianna Censi e l’assessore regionale alla Città Metropolitana Stefano Bolognini.
Caselli è partita da una constatazione: “Noi conviviamo con un numero notevole di microrganismi. E tanto più un ambiente è confinato e circoscritto, maggiore sarà la selezione di microrganismi resistenti a disinfettanti e farmaci”.
“I nostri studi, prima in ambiente ospedaliero e oggi nei trasporti di massa, hanno dimostrato che con un sistema di esclusione competitiva i batteri buoni nel sistema di cleaning riescono a spiazzare quelli cattivi responsabili di infezioni, sostituendosi a questi ultimi”, ha spiegato all’Italpress Caselli, sottolineando che “questo sistema garantisce una stabilità della decontaminazione: assicura quindi un ambiente sano per periodi molto lunghi, anche di 24 ore”. “I disinfettanti chimici diventano invece inattivi nell’arco di 30-60 minuti dall’applicazione”, ha precisato.
Non solo durata, ma anche maggiore efficacia nell’abbattimento degli agenti patogeni: “L’80% in più rispetto ai disinfettanti chimici”. “L’aspetto più interessante di questa ricerca è stato però un abbattimento delle resistenze agli antibiotici di quasi 99,9% – ha spiegato Caselli -. Contemporaneamente in ambito ospedaliero abbiamo rilevato un dimezzamento delle infezioni ospedaliere: 52% di decremento nei centri che utilizzavano il PCHS rispetto ai periodi in cui veniva utilizzato un detergente chimico”.
Questo ultimo dato è molto importante soprattutto alla luce dell’alto tasso di infezioni ospedaliere nell’Unione Europea: citando dati dell’OMS e dell’ECDC (Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), la dottoressa Caselli ha spiegato che negli stati comunitari ogni anno si contano 4 milioni di casi di cui circa 33mila mortali e con una spesa sanitaria ulteriore di circa 1,1 miliardi di euro.
“La novità del PCHS è che è un sistema naturale. Non è chimico e ottiene risultati analoghi, anzi migliori, rispetto ai disinfettanti chimici”, ha detto all’Italpress il professore Ricciardi.
“Quindi elimina i germi senza danneggiare l’ambiente. Questo concilia due esigenze di oggi: tutelare la salute delle persone, ma anche il pianeta – ha aggiunto -. E’ un’innovazione dirompente che deriva dalla scienza italiana e speriamo possa essere diffusa in tutto il mondo”.
Interpellato sulle applicazioni del sistema di fronte all’aumento dei contagi da covid di questi giorni, Ricciardi ha risposto che “tutti i sistemi di sanificazione ambientale sono utili per abbassare la circolazione del virus. E’ chiaro che con Sars Cov-2 non basta. Serve l’uso delle mascherine che in questo momento in Europa è limitato solo alla Germania nei treni a lunga percorrenza e nei mezzi di trasporto”.
“Mascherine, vaccinazione e sanificazione ambientale sono un insieme di misure che possono essere risolutive”, ha concluso.
Per la presidente di COPMA, l’azienda che produce il metodo PCHS, Silvia Grandi, “si tratta di un sistema basato sulla competizione biologica che coinvolge la salute sia dell’ambiente che delle persone”. Purtroppo questo sistema è stato penalizzato durante la pandemia a causa della preferenza data ai disinfettanti. Noi siamo partiti dall’ambito sanitario per poi passare alle scuole e ai trasporti: sicuramente anche nel turismo e nelle grandi strutture alberghiere potrà esserci un utilizzo di questo sistema”, ha affermato.

– foto hx7/Italpress –

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