ROMA (ITALPRESS) – “Lei sa leggere bene e non può fingere di non capire che ho detto chiaramente non solo di rispettare la ricorrenza ma anche, quando ho avuto un alto ruolo istituzionale, di averla onorata deponendo, con atto non dovuto, fiori al Monumento dei partigiani nel cimitero di Milano. Additare invece il carattere divisivo di diversi cortei del 25 aprile (ricorda come fu trattato il padre partigiano di Letizia Moratti, l’accoglienza riservata alla Brigata ebraica, i fischi a molti antifascisti non comunisti?) significa che è forte in me il desiderio di una pacifica celebrazione di tutti per la libertà riconquistata nel 1945”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa in una lettera al direttore de La Stampa, Massimo Giannini, pubblicata dal quotidiano dopo le polemiche del 30 ottobre sulle sue dichiarazioni sul 25 aprile.
“Stia sereno, non organizzerò cortei alternativi anche perchè, come ho già dimostrato, si può celebrare meglio e bene la ricorrenza – aggiunge -. Mi auguro che lei (che ne sono certo non è mai stato ad esempio a Redipuglia dove il 4 novembre sarò in veste istituzionale) non faccia orecchie da mercante. Forse in cuor suo si è reso conto che la mia intervista non meritava quel titolo e che, le piaccia o meno, il mio sforzo è teso a superare divisioni molto spesso strumentali e a fare quanto in mio potere per contribuire a riunire la Nazione attorno a valori comuni e ad una storia condivisa. Io me lo auguro”.
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