Il testo è approdato alla Camera, in terza lettura. L’approvazione definitiva prevista entro il 30 dicembre.
Confermati i tagli progressivi ai finanziamenti diretti all’editoria, fino alla loro definitiva abrogazione nel 2022. Eliminazione (dal 2020) delle agevolazioni tariffarie telefoniche e elettriche per tutti gli editori.
E’ prevista, inoltre, una imposta al 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati e un finanziamento (sotto forma di credito d’imposta) per gli anni 2019 e 2020, per le edicole esclusive.
Sabato 22 dicembre, l’Aula del Senato – con 163 sì, 68 no e 2 astenuti – ha dato il via libera alla manovra finanziaria 2019, che ora è tornata alla Camera dei Deputati per l’approvazione definitiva. Il governo – in seduta notturna – ha incassato la fiducia sul maxiemendamento che recepisce l’intesa con l’Europa, ma le opposizioni hanno dato battaglia fino all’ultimo perché ai senatori non è stato consentito di procedere a un solo voto sul testo.
Ecco i principali provvedimenti riguardanti l’editoria:
CONTRIBUTI DIRETTI
Confermata la norma proposta dai 5 Stelle che prevede una riduzione progressiva dei contributi diretti all’editoria dal prossimo anno fino all’azzeramento dei finanziamenti nel 2022. Nel dettaglio, nel 2019 il taglio alle imprese editrici (cooperative di giornalisti e enti no profit) sarà del 20% nella parte eccedente il contributo di 500.000 euro, percentuale che sale al 50% nel 2020, al 75% nel 2021 fino al 100% nel 2022.
Non vengono, invece, toccati i contributi per i giornali delle minoranze linguistiche, per la stampa italiana all’estero, per i periodici per non vedenti e ipovedenti e per quelli delle associazioni dei consumatori.
AGEVOLAZIONI TELEFONICHE E ELETTRICHE
A partire dal 1° gennaio 2020 è abolita la riduzione del cinquanta per cento delle tariffe telefoniche, fatturate dai gestori dei servizi, per le imprese editrici iscritte al ROC limitatamente alle linee delle testate con periodicità effettiva di almeno nove numeri all’anno da esse edite.
Analoga abolizione e con le stesse modalità anche dei contributi alle imprese radiofoniche di informazione per i consumi di energia elettrica, ai canoni di noleggio e di abbonamento ai servizi di telecomunicazione.
Arriva l’imposta al 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Il prelievo si applica alle aziende con ricavi “ovunque realizzati” non inferiori a 750 milioni euro e ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato, non inferiori a 5,5 milioni.
PROGETTI PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA, DELLA LIBERA INFORMAZIONE PLURALE E DELL’INNOVAZIONE DIGITALE E SOCIALE
Viene, infine, previsto che – con uno o più DPCM – siano individuate le modalità per il sostegno e la valorizzazione, a valere sul Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di progetti, presentati da soggetti sia pubblici che privati, finalizzati a diffondere la cultura della libera informazione plurale, della comunicazione partecipata, dell’innovazione digitale e sociale, e dell’uso dei media.
CREDITO DI IMPOSTA PER LE EDICOLE
In merito all’opportunità di alleggerire il carico fiscale sulle edicole, il Governo ha introdotto, nel maxiemendamento alla Legge di Bilancio 2019, una serie di misure di sostegno che prevedono, per gli anni 2019 e 2020, un credito di imposta alle rivendite esclusive, nella misura massima di 2000 euro, parametrato agli importi pagati dai rivenditori a titolo di Imu, Tasi, Cosap e Tari, con riferimento ai locali dove si svolge l’attività di vendita, nonché alla spese di locazione e alle altre spese che verranno individuate con un successivo decreto.
Per tale misura, il limite di spesa è stato fissato in 13 milioni di euro per l’anno 2019 e di 17 milioni di euro per l’anno 2020, sempre a valere sul Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.
Nei prossimi giorni, quando il testo della manovra finanziaria 2019 sarà divenuto definitivo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ci riserviamo di tornare sull’argomento e analizzare più dettagliatamente i vari provvedimenti sopra elencati.
(Foto in alto: L’Aula di Montecitorio – foto di Umberto Battaglia – da www.camera.it)
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