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La FNSI dà il via alla prima “Indagine sulle molestie sessuali nel mondo dei media”

La rilevazione è promossa in collaborazione con Casagit, Inpgi, Usigrai, OdG e Agcom.

Una ricognizione, avviata dalla Commissione Pari Opportunità della stessa Federazione, su giornaliste di quotidiani, agenzie, radio e televisioni, che verrà poi allargata anche ai periodici, l’online e alle redattrici non contrattualizzate.

«Le molestie sessuali riguardano anche le giornaliste? Le redazioni sono luoghi di lavoro sicuri? C’è bisogno di un cambiamento? #metoo: ci riguarda?», si chiede la Federazione della stampa in un articolo pubblicato sul proprio sito. Per dare una risposta a queste domande la FNSI, tramite la sua Commissione pari opportunità, ha deciso di avviare la prima “Indagine sulle molestie sessuali nel mondo dei media”, partita il 14 gennaio scorso, con un questionario anonimo, nel rigoroso rispetto della privacy, che sarà sottoposto a un campione casuale di giornaliste.

Si tratta di una prima ricognizione su giornaliste dei quotidiani, delle agenzie, delle radio e delle televisioni, che verrà allargata successivamente anche a periodici, online e alle giornaliste non contrattualizzate. L’indagine sarà condotta con la collaborazione della statistica sociale Linda Laura Sabbadini.

L’iniziativa dà seguito al Convegno “Cronache del dissenso. Media, molestie sessuali, disparità”, del marzo 2018, con l’approvazione di un Documento finale sulla battaglia delle donne contro gli abusi e le molestie sessuali, i ricatti sessuali sul lavoro e le profonde disparità di trattamento, stipendio, carriere.

Istantanea del seminario “Cronache del dissenso” su media, molestie, disparità (da www.fnsi.it)

«Il 4 febbraio di un anno fa – ricorda nella nota la Federazione – la ‘Lettera aperta delle giornaliste italiane contro le molestie’, promossa da due giornaliste, ha raccolto, in poco più di un mese, seicento adesioni. Una forte presa di posizione, collettiva, fatta propria dalla FNSI, per denunciare una realtà di violenza alle donne e limitazione della loro libertà inaccettabile: le molestie e i ricatti sessuali nei luoghi di lavoro».

Realtà da anni ignorata o sottovalutata anche dagli stessi mezzi di informazione. Eppure l’ultima Indagine Istat (2015-2016) dice che 1 milione e 200 mila donne tra i 14 e i 65 anni hanno subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro.
L’indagine mira a scoprire la situazione nelle redazioni giornalistiche.

uspi

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