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La comunicazione è sicurezza e legalità: protocollo di intesa tra Polizia e Ordine dei giornalisti

Supportare le Forze di polizia nell’attività di comunicazione e migliorare la conoscenza dei fenomeni criminali da parte dei giornalisti.

Il 23 settembre a Roma, presso la Sala De Sena della Direzione centrale della polizia criminale, è stato firmato un Protocollo d’intesa tra Polizia criminale e Ordine dei giornalisti.

Implementare le conoscenze reciproche e comunicare più efficacemente: è questo il duplice obiettivo del Protocollo siglato dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza prefetto Vittorio Rizzi e dal presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti Carlo Verna.

L’accordo voluto e incoraggiato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha durata biennale e mira all’attività formativa quale snodo strategico sia per le Forze di polizia che per i giornalisti.

Il protocollo prevede, infatti, la partecipazione gratuita e reciproca a incontri di studio o di ricerca, corsi e seminari organizzati rispettivamente dal Consiglio nazionale e dalla direzione centrale della Polizia criminale, aperti a funzionari e ufficiali delle Forze di polizia e a giornalisti iscritti o appartenenti all’Ordine.
L’intesa si colloca, più in generale, nella collaborazione già esistente per il contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, tema seguito proprio dal Centro di coordinamento presieduto dal ministro dell’Interno e che ha un suo organismo permanente di supporto, presieduto dal prefetto Rizzi.

 Il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, infatti, ha registrato nel biennio 2018 -2019 un aumento del 19,2%, passando dai 73 del 2018 agli 87 episodi del 2019 e la tendenza è confermata anche per il 2020, dove i casi registrati al 16 settembre 2020, ammontano a 114, superando gli 87 eventi rilevati l’anno passato. Nel 2018 e 2019 circa un quarto delle intimidazioni è pervenuta via social network (24% per il 2018 e 23,5% per il 2019), mentre per il periodo considerato dell’anno in corso il dato è notevolmente aumentato, attestandosi al 43%.Le regioni dove si registra il maggior numero di eventi sono Lazio, Sicilia, Campania Calabria e Lombardia, dati che restano sostanzialmente confermati sia per il 2019 che per il 2020.

«Assistiamo a una polverizzazione delle notizie, – ha spiegato il prefetto Rizzi in occasione della firma del protocollo – spesso senza l’intermediazione professionale di un giornalista, e questo può creare disinformazione. Siamo convinti che la sicurezza passi anche attraverso la comunicazione, che deve essere vera, tempestiva ed efficace».

(Le foto sono tratte da www.poliziadistato.it)

uspi

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