Influencer marketing: sai sempre riconoscere un messaggio pubblicitario? Anche sui social?
L’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) da oltre 50 anni è il punto di riferimento per gli operatori della comunicazione commerciale, fissando le regole di correttezza della comunicazione commerciale, cancellando la pubblicità “cattiva” per tutelare quella “buona”. Queste regole riguardano anche la comunicazione commerciale digitale e tutte le nuove forme di pubblicità online, contenute nel “Regolamento Digital Chart”.
In concreto, spiega una nota sul sito dello IAP, «un influencer, un blogger, una celebrity, che ha una collaborazione di natura commerciale con un’azienda, cioè ha ricevuto un compenso o altre forme di remunerazione come un regalo, al fine di diffondere contenuti promozionali a favore di quella azienda sui blog o sui propri canali social o sulle varie piattaforme, deve comunicare in modo chiaro al pubblico la natura di tale ‘collaborazione’».
Il Regolamento indica – per ogni forma di comunicazione commerciale – le possibili modalità per realizzare una corretta diffusione del messaggio pubblicitario..
Per far accedere anche il grande pubblico alla conoscenza delle regole di autodisciplina in questo settore, l’Istituto ha diffuso un breve video online. Nel video si chiede agli utenti se siano a conoscenza del fatto che alcuni contenuti diffusi sui social hanno finalità di tipo promozionale, che alcuni hashtag come #pubblicità, #advertising, #ad, #brand, #incollaborazionecon segnalino tale finalità, e si conclude con l’invito a segnalare i casi dubbi all’Istituto attraverso il modulo sul sito.
La partecipazione attiva degli utenti, sostiene l’Istituto, è un elemento fondamentale per consentire allo stesso IAP un più ampio monitoraggio volto ad individuare i casi di scorrettezza pubblicitaria, che possono danneggiare il consumatore e l’intera industry, perché minano la fiducia degli utenti nei testimonial e degli investitori. L’intervento rapido da parte degli organi di autodisciplina, d’altra parte, ha anche una concreta efficacia preventiva in relazione a possibili interventi sanzionatori da parte delle autorità pubbliche, a tutela degli stessi creatori di contenuti.