Formare i più giovani e informarli sui rischi della rete, per evitare il rischio della perenne condivisione di fake news e disinformazione.
Questo il progetto delle istituzioni italiane le quali intendono “Fornire competenze anche in termini giuridici, tecnici e di comunicazione”. Lo ha detto il commissario Agcom, Antonello Giacomelli, secondo cui “dovremmo affrontare insieme agli altri Paesi europei la costruzione di una Costituente di un nuovo diritto che prenda atto del mondo digitale”.
Ma, in particolare, è stata la sottosegretaria alle Politiche per il digitale, Anna Ascani, che ha analizzato il tema durante l’evento ‘Patentino digitale, media education nelle scuole toscane’ che si è tenuto a Firenze, promosso dal Corecom della Toscana.
“I reati legati al digitale crescono e non c’è consapevolezza piena oltre che delle opportunità dei rischi che vengono dall’utilizzo digitale“. Secondo Ascani, per affrontare la questione servono “la sensibilità delle istituzioni e la capacità di mettere insieme più soggetti”.
Il patentino digitale
L’incontro è stato dedicato al progetto, sperimentato in sei scuole negli ultimi due anni, e dedicato alle prime classi delle scuole secondarie di primo grado che prevede un percorso formativo di 10 ore per trasmettere ai ragazzi le competenze minime necessarie per navigare in rete e nei social network con consapevolezza e responsabilità e definire un uso autonomo e personale della rete. I ragazzi partecipano a un percorso formativo al termine del quale viene rilasciato un patentino di “navigatore consapevole”.
Nel nostro Paese c’è ancora un alto tasso di analfabetismo funzionale, fenomeno che può essere completamente eliminato solo con la giusta formazione verso i giovani che si approcciano alla rete in età sempre più giovane, non avendo gli strumenti adatti con cui contrastare il dilagare della disinformazione.