Decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 161 recante “Modifiche urgenti alla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2019.
Il provvedimento modifica il Decreto legislativo 216/2017 la cui entrata in vigore era stata già prorogata ed il Codice di procedura penale.
In materia di intercettazioni le forze che compongono il governo hanno raggiunto un accordo, convenendo sulla messa a punto di un apposito decreto per regolamentare la fase transitoria della “riforma Orlando” (Decreto legislativo 216/2017), introducendo anche alcune modifiche alla relativa disciplina.
Tra le altre misure, il testo del Decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 161 prevede:
1) una innovativa disciplina della conservazione e della consultazione, in forme telematiche, dei dati relativi alle intercettazioni nell’apposito archivio informatico che sarà gestito sotto la diretta vigilanza del Procuratore della Repubblica;
2) una rigorosa normativa in materia di intercettazioni mediante l’utilizzo di captatori informatici (c.d. trojan);
3) l’introduzione di un meccanismo, non obbligatorio, di acquisizione giudiziale anticipata delle intercettazioni nel corso delle indagini preliminari e, ove tale meccanismo non sia attivato dalle parti, una selezione delle intercettazioni rilevanti ed utilizzabili in sede di chiusura delle indagini preliminari;
4) il dovere di vigilanza del pubblico ministero affinché non siano trascritte in sede di verbalizzazione conversazioni o comunicazioni contenenti espressioni lesive della reputazione delle persone o quelle che riguardano dati personali definiti sensibili dalla legge, sempre che non si tratti di intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini, in luogo della selezione da parte della polizia giudiziaria delle intercettazioni non utilizzabili;
5) il completamento del percorso di sostanziale parificazione ai delitti di criminalità organizzata, almeno per quanto attiene alla disciplina delle intercettazioni, dei delitti contro la pubblica amministrazione commessi da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.
Il testo prevede, infine, la proroga dell’entrata in vigore della nuova normativa al prossimo 29 febbraio.
In particolare, Il pubblico ministero e i difensori hanno diritto di partecipare allo stralcio delle registrazioni “irrilevanti” e dei verbali di cui è vietata l’utilizzazione e di quelli che riguardano categorie particolari di dati personali. I difensori devono essere avvisati almeno ventiquattro ore prima.
I difensori, infine, possono estrarre copia delle trascrizioni che vengono inserite nel fascicolo per il dibattimento e fare eseguire la trasposizione delle registrazioni su «idoneo supporto».
Il citato Decreto-legge è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2019. Il Disegno di legge di conversione in legge (Atto Camera 2324) è stato assegnato in prima lettura alla Camera dei deputati – II Commissione Giustizia in sede referente, con Pareri delle Commissioni I Affari Costituzionali, V Bilancio e Tesoro, VII Cultura, IX Trasporti e del Comitato per la legislazione.
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