Nonostante la diminuzione del numero degli occupati, il Comitato tecnico Fnsi-Inpgi ha proposto di confermare i criteri di erogazione precedentemente adottati.
Il Consiglio di amministrazione dell’Inpgi, nella sua riunione del 29/11 scorso, ha deciso – anche per il 2017 e quindi per il 5° anno consecutivo – l’erogazione di un importo una tantum sulle tredicesime, utilizzando l’apposito Fondo di perequazione costituito in occasione del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro giornalistico del 2009, alimentato con un contributo di 5,00 euro mensili versato dai giornalisti attivi.
Nonostante la diminuzione del numero degli occupati, il Comitato tecnico FNSI-INPGI che si occupa della gestione del Fondo di perequazione, nella riunione del 23 novembre scorso ha proposto di confermare i criteri di erogazione precedentemente adottati.
– Pensionati diretti: “Una tantum” pari ad euro 2.000,00 lordi alle classi di importo pensionistico fino a 2.500,00 euro lordi mensili (beneficiari circa 545 rispetto ai 482 dell’anno precedente);
– Pensionati superstiti: “Una tantum” pari ad euro 1.500,00 lordi alle classi di importo pensionistico fino a 1.000,00 euro lordi mensili riferiti all’intero nucleo (beneficiari circa 25 rispetto ai 33 dell’anno precedente).
Nel 2017, saranno complessivamente 55 i nuovi destinatari dell’ una tantum.
Poiché il Fondo di perequazione ha lo scopo di contribuire alla perdita del potere d’acquisto che subiscono i trattamenti pensionistici nel corso del tempo, la suddetta erogazione sarà applicata alle pensioni in essere alla data del 31 dicembre 2016.
Dall’erogazione sono stati inoltre esclusi i seguenti trattamenti:
– anzianità contributiva INPGI inferiore a 10 anni;
– pensioni non contributive;
– beneficiari di assegni di superinvalidità e contributo per case di riposo;
– pensioni a superstiti riferite a posizioni de cujus con anzianità contributiva INPGI inferiore a 10 anni.
«Anche quest’anno – ha commentato la Presidente Marina Macelloni – l’Istituto ha deciso di tutelare i colleghi che percepiscono pensioni basse; tale intervento è stato reso possibile grazie alla solidarietà intergenerazionale dei colleghi attivi».
INPGI, Roma, 29 novembre 2017