La Presidente Marina Macelloni: «Tale intervento è stato reso possibile anche quest’anno grazie alla solidarietà intergenerazionale dei colleghi attivi».
Anche quest’anno, per il nono anno consecutivo, il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto di previdenza dei giornalisti italiani, nella riunione del 26 novembre 2020, ha confermato – con gli stessi criteri degli anni precedenti –l’erogazione dell’ importo “una tantum” utilizzando l’apposito Fondo di Perequazione, che è alimentato con il contributo di 5 euro mensili versato dai giornalisti attivi.
Secondo una nota diramata dall’Istituto, gli importi che saranno erogati sono stati individuati con le seguenti modalità:
Come gli anni precedenti, non hanno diritto all’Una Tantum i titolari dei seguenti trattamenti:
– Pensioni dirette con anzianità contributiva INPGI inferiore a 10 anni;
– Pensioni a superstiti riferite a posizioni de cujus con anzianità contributiva INPGI inferiore a 10 anni;
– Pensioni non contributive;
– assegni di superinvalidità e contributo per case di riposo.
I redditi presi in considerazione, anche tramite il Casellario Centrale dei Pensionati e l’Agenzia delle Entrate, sono quelli riferiti alle pensioni e ai redditi da lavoro.
I predetti importi sono soggetti alla tassazione ordinaria IRPEF e saranno visibili nei cedolini di pensione relativi alla 13° mensilità, disponibili sul sito dell’Istituto – www.inpgi.it – nella propria area personale utilizzando il proprio codice iscritto e password.
Trattandosi di una somma che ha lo scopo di contribuire, in parte, alla perdita del potere d’acquisto che subiscono i trattamenti pensionistici nel corso del tempo, la suddetta una tantum sarà erogata ai pensionati il cui trattamento pensionistico era in essere alla data del 31 dicembre 2019.
Nel corrente anno 2020 sono risultati aventi diritto all’erogazione “una tantum” complessivamente n° 457 beneficiari così ripartiti:
La spesa complessiva ammonta a circa 907 mila euro.
“Anche quest’anno – ha commentato la Presidente Marina Macelloni – il Fondo di Perequazione ha deciso di tutelare i colleghi che percepiscono pensioni basse; tale intervento è stato reso possibile grazie alla solidarietà intergenerazionale dei colleghi attivi, sui quali, tra l’altro, negli ultimi anni ha fortemente influito la crisi del settore editoriale e la conseguente contrazione dell’occupazione e il ricorso agli ammortizzatori sociali”.
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