ROMA (ITALPRESS) – Il Centro Studi Confindustria rileva un calo della produzione industriale dello 0,7% in luglio su giugno, quando l’Istat ha registrato un incremento dell’1,0% su maggio.
I livelli di attività si attestano su valori poco inferiori a quelli di febbraio 2020. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, aumenta in luglio del 3,7% rispetto allo stesso mese del 2020 (+13,9% in giugno). Gli ordini in volume avanzano in luglio dell’1,2% sul mese precedente (+8,8% su luglio 2020) e in giugno del 2,3% su maggio (+13,6% annuo).
Gli indicatori congiunturali relativi al terzo trimestre continuano a segnalare una dinamica positiva dell’attività nell’industria, con ordini in aumento (specie nella componente interna) e attese di produzione favorevoli. Tuttavia non è escluso che nei mesi estivi si osservi un rallentamento rispetto alla dinamica registrata in primavera. Secondo quanto è stato rilevato dall’indagine PMI Manifatturiero (IHS-Markit), iniziano ad emergere anche in Italia gli effetti della scarsità di materie prime e di componenti. Inoltre, sono probabili effetti di second round sull’industria italiana derivanti dalle ricadute di questi fattori sull’attività dei nostri partner. In un orizzonte di medio periodo secondo il Csc si addensano rischi derivanti dall’aumento dei contagi dovuti alla variante Delta e dalle prospettive di reintroduzione di ulteriori limitazioni. Il ritorno dell’incertezza per il Csc rischia di diventare il principale ostacolo alla ripresa in corso.
(ITALPRESS).
I livelli di attività si attestano su valori poco inferiori a quelli di febbraio 2020. La produzione, al netto del diverso numero di giornate lavorative, aumenta in luglio del 3,7% rispetto allo stesso mese del 2020 (+13,9% in giugno). Gli ordini in volume avanzano in luglio dell’1,2% sul mese precedente (+8,8% su luglio 2020) e in giugno del 2,3% su maggio (+13,6% annuo).
Gli indicatori congiunturali relativi al terzo trimestre continuano a segnalare una dinamica positiva dell’attività nell’industria, con ordini in aumento (specie nella componente interna) e attese di produzione favorevoli. Tuttavia non è escluso che nei mesi estivi si osservi un rallentamento rispetto alla dinamica registrata in primavera. Secondo quanto è stato rilevato dall’indagine PMI Manifatturiero (IHS-Markit), iniziano ad emergere anche in Italia gli effetti della scarsità di materie prime e di componenti. Inoltre, sono probabili effetti di second round sull’industria italiana derivanti dalle ricadute di questi fattori sull’attività dei nostri partner. In un orizzonte di medio periodo secondo il Csc si addensano rischi derivanti dall’aumento dei contagi dovuti alla variante Delta e dalle prospettive di reintroduzione di ulteriori limitazioni. Il ritorno dell’incertezza per il Csc rischia di diventare il principale ostacolo alla ripresa in corso.
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