ROMA (ITALPRESS) – Infezioni Sessualmente Trasmesse – IST al centro dell’attenzione in piena estate: i contagi da Clamidia, Gonorrea, Sifilide sono in preoccupante aumento in Italia, anche a causa della poca informazione.
Per l’HIV, a lungo l’infezione a trasmissione sessuale piĆ¹ temuta, oggi sono disponibili i nuovi trattamenti antiretrovirali che permettono di cronicizzare l’infezione, rendendo la qualitĆ e la durata della vita delle persone con l’infezione simile alla popolazione generale, ma restano ancora troppe diagnosi tardive. La PrEP permette anche di effettuare prevenzione, ma restano barriere e limitazioni.
Il virus dell’Epatite C, invece, oggi puĆ² essere addirittura eradicato definitivamente, in poche settimane e senza effetti collaterali: il problema in questo caso ĆØ la necessitĆ di far emergere il sommerso.
Per queste infezioni occorre dunque maggiore informazione, che si deve tradurre in prevenzione e screening. Questo anche il messaggio del terzo appuntamento de “La SanitĆ Che Vorrei…” che si ĆØ tenuto al Ministero della Salute, intitolato “Dall’educazione sanitaria alla consapevolezza dei comportamenti: aspetti clinici e sociali”.
In attesa della pubblicazione del Notiziario ufficiale dell’Istituto Superiore di SanitĆ , i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella delle IST (che raccoglie i dati di una “punta dell’iceberg”) coordinati dal Centro Operativo AIDS dell’ISS rilevano significativi incrementi nella diffusione delle IST. “I dati del 2022 mostrano un incremento delle IST soprattutto tra i giovani – sottolinea Barbara Suligoi, Direttore COA dell’ISS – Per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%. Per la Sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento quindi del 20%. Questa crescita nei numeri non ĆØ solo un effetto della maggiore socializzazione che si ĆØ verificata dopo le fasi piĆ¹ acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di Gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di Sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%. Anche sulla Clamidia il riscontro ĆØ analogo: dagli 800 casi del ’19, si ĆØ giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto piĆ¹ rilevante ĆØ il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della Clamidia tra le giovani di questa fascia d’etĆ ĆØ del 7%, mentre sopra i 40 anni ĆØ appena 1%”.
Le conseguenze delle IST sono numerose. La Sifilide puĆ² arrivare a colpire anche il sistema nervoso centrale. La Clamidia puĆ² sviluppare malattia infiammatoria pelvica, che a sua volta puĆ² comportare problemi di fertilitĆ o complicanze nella gravidanza; l’infezione si puĆ² manifestare con uretrite e cervicite, proctite, faringiti. Inoltre, la trasmissione dell’infezione dalla madre al bambino al momento del parto puĆ² comportare l’insorgenza di problemi oculari o polmoniti nel neonato. L’infezione da gonococco puĆ² portare a gravidanze ectopiche, infertilitĆ , aumento di trasmissibilitĆ di altre IST.
“I giovani spesso non sanno dove reperire informazioni e dove eseguire i necessari controlli, non si recano regolarmente presso uno specialista come avviene in etĆ adulta con il ginecologo e l’andrologo – evidenzia Barbara Suligoi – Spesso si informano sul web, con fonti approssimative se non fuorvianti. Inoltre, alcuni fanno uso di droghe o di chemsex: considerando queste attivitĆ occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio”. Specialisti di varie discipline si troveranno per affrontare questi temi anche nel X Congresso Nazionale della SIMaST – SocietĆ Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, che si terrĆ a Roma, il 17-18 ottobre.
La terapia antiretrovirale permette alle persone con HIV di avere una sopravvivenza e una qualitĆ di vita simile alla popolazione generale. Se la terapia ĆØ assunta regolarmente, la viremia si puĆ² azzerare fino a rendere il virus non trasmissibile. I nuovi farmaci a lunga durata, i cosiddetti long acting, rappresentano il traguardo piĆ¹ recente raggiunto dalla ricerca, con ulteriori prospettive di sviluppo. Tuttavia, l’infezione ĆØ ancora presente e minacciosa, come dimostrano le diagnosi tardive che emergono ogni anno, con pazienti talvolta giĆ in AIDS.
L’HIV si puĆ² anche prevenire con la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP). La PrEP orale, la sola attualmente disponibile, si puĆ² assumere in modalitĆ continuativa, con una pillola al giorno, oppure on demand, al bisogno, in associazione a un possibile episodio a rischio di acquisizione di HIV per via sessuale. La rimborsabilitĆ decretata da AIFA nel 2023 ha rappresentato un passo avanti importante, ma non sufficiente. Oltre a nuove strategie di messa in atto e al superamento degli ostacoli burocratici, la comunitĆ scientifica e la Community dei pazienti si sono espressi in favore dell’approvazione da parte di AIFA della Long Acting PrEP, che permetterebbe una copertura preventiva nei confronti dell’HIV per due mesi. La Long Acting PrEP ha giĆ ricevuto il via libera dall’EMA; diverse ricerche italiane, inoltre, ne hanno confermato le potenzialitĆ , tra cui il superamento di rischi legati all’aderenza e allo stigma.
I dati e i recenti studi su IST e HIV sono stati al centro della 16Ā° edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, che si ĆØ svolta a Roma presso l’UniversitĆ Cattolica del Sacro Cuore, sotto l’egida della SIMIT, SocietĆ Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con oltre mille tra clinici, ricercatori, infermieri, operatori nel sociale, volontari delle associazioni pazienti e del mondo della Community. I presidenti di questa edizione sono stati la Prof.ssa Antonella Cingolani di Roma, il Prof. Antonio Di Biagio di Genova, Massimo Farinella del Circolo Mario Mieli e Giulia Carla Marchetti di Milano.
L’impegno di SIMIT nella prevenzione e nell’informazione sull’HIV e sulle altre IST non si rivolge solo all’esterno, ma guarda anche alle future generazioni di infettivologi. Proprio a giugno, infatti, ĆØ partita la seconda edizione del progetto di formazione “SIMIT Next Generation Masterclass in HIV”, con trenta specializzandi provenienti da tutta Italia impegnati in un percorso che li porterĆ ad acquisire maggiore consapevolezza sulle nuove sfide poste da questo virus. “E’ fondamentale approfondire questo tema, visto che oggi in Italia vivono circa 134mila persone con HIV – sottolinea la Prof.ssa Cristina Mussini, Vicepresidente SIMIT – Si tratta di una patologia ormai cronica che bisogna imparare a trattare insieme alle comorbositĆ e alle complicanze che si possono verificare”.
-foto ufficio stampa Studio Diessecom –
(ITALPRESS).
Per l’HIV, a lungo l’infezione a trasmissione sessuale piĆ¹ temuta, oggi sono disponibili i nuovi trattamenti antiretrovirali che permettono di cronicizzare l’infezione, rendendo la qualitĆ e la durata della vita delle persone con l’infezione simile alla popolazione generale, ma restano ancora troppe diagnosi tardive. La PrEP permette anche di effettuare prevenzione, ma restano barriere e limitazioni.
Il virus dell’Epatite C, invece, oggi puĆ² essere addirittura eradicato definitivamente, in poche settimane e senza effetti collaterali: il problema in questo caso ĆØ la necessitĆ di far emergere il sommerso.
Per queste infezioni occorre dunque maggiore informazione, che si deve tradurre in prevenzione e screening. Questo anche il messaggio del terzo appuntamento de “La SanitĆ Che Vorrei…” che si ĆØ tenuto al Ministero della Salute, intitolato “Dall’educazione sanitaria alla consapevolezza dei comportamenti: aspetti clinici e sociali”.
In attesa della pubblicazione del Notiziario ufficiale dell’Istituto Superiore di SanitĆ , i primi dati dei sistemi di sorveglianza sentinella delle IST (che raccoglie i dati di una “punta dell’iceberg”) coordinati dal Centro Operativo AIDS dell’ISS rilevano significativi incrementi nella diffusione delle IST. “I dati del 2022 mostrano un incremento delle IST soprattutto tra i giovani – sottolinea Barbara Suligoi, Direttore COA dell’ISS – Per la Gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%. Per la Sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento quindi del 20%. Questa crescita nei numeri non ĆØ solo un effetto della maggiore socializzazione che si ĆØ verificata dopo le fasi piĆ¹ acute della pandemia da Covid-19, in quanto si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di Gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di Sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%. Anche sulla Clamidia il riscontro ĆØ analogo: dagli 800 casi del ’19, si ĆØ giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%. L’aspetto piĆ¹ rilevante ĆØ il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della Clamidia tra le giovani di questa fascia d’etĆ ĆØ del 7%, mentre sopra i 40 anni ĆØ appena 1%”.
Le conseguenze delle IST sono numerose. La Sifilide puĆ² arrivare a colpire anche il sistema nervoso centrale. La Clamidia puĆ² sviluppare malattia infiammatoria pelvica, che a sua volta puĆ² comportare problemi di fertilitĆ o complicanze nella gravidanza; l’infezione si puĆ² manifestare con uretrite e cervicite, proctite, faringiti. Inoltre, la trasmissione dell’infezione dalla madre al bambino al momento del parto puĆ² comportare l’insorgenza di problemi oculari o polmoniti nel neonato. L’infezione da gonococco puĆ² portare a gravidanze ectopiche, infertilitĆ , aumento di trasmissibilitĆ di altre IST.
“I giovani spesso non sanno dove reperire informazioni e dove eseguire i necessari controlli, non si recano regolarmente presso uno specialista come avviene in etĆ adulta con il ginecologo e l’andrologo – evidenzia Barbara Suligoi – Spesso si informano sul web, con fonti approssimative se non fuorvianti. Inoltre, alcuni fanno uso di droghe o di chemsex: considerando queste attivitĆ occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio”. Specialisti di varie discipline si troveranno per affrontare questi temi anche nel X Congresso Nazionale della SIMaST – SocietĆ Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, che si terrĆ a Roma, il 17-18 ottobre.
La terapia antiretrovirale permette alle persone con HIV di avere una sopravvivenza e una qualitĆ di vita simile alla popolazione generale. Se la terapia ĆØ assunta regolarmente, la viremia si puĆ² azzerare fino a rendere il virus non trasmissibile. I nuovi farmaci a lunga durata, i cosiddetti long acting, rappresentano il traguardo piĆ¹ recente raggiunto dalla ricerca, con ulteriori prospettive di sviluppo. Tuttavia, l’infezione ĆØ ancora presente e minacciosa, come dimostrano le diagnosi tardive che emergono ogni anno, con pazienti talvolta giĆ in AIDS.
L’HIV si puĆ² anche prevenire con la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP). La PrEP orale, la sola attualmente disponibile, si puĆ² assumere in modalitĆ continuativa, con una pillola al giorno, oppure on demand, al bisogno, in associazione a un possibile episodio a rischio di acquisizione di HIV per via sessuale. La rimborsabilitĆ decretata da AIFA nel 2023 ha rappresentato un passo avanti importante, ma non sufficiente. Oltre a nuove strategie di messa in atto e al superamento degli ostacoli burocratici, la comunitĆ scientifica e la Community dei pazienti si sono espressi in favore dell’approvazione da parte di AIFA della Long Acting PrEP, che permetterebbe una copertura preventiva nei confronti dell’HIV per due mesi. La Long Acting PrEP ha giĆ ricevuto il via libera dall’EMA; diverse ricerche italiane, inoltre, ne hanno confermato le potenzialitĆ , tra cui il superamento di rischi legati all’aderenza e allo stigma.
I dati e i recenti studi su IST e HIV sono stati al centro della 16Ā° edizione di ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research, che si ĆØ svolta a Roma presso l’UniversitĆ Cattolica del Sacro Cuore, sotto l’egida della SIMIT, SocietĆ Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con oltre mille tra clinici, ricercatori, infermieri, operatori nel sociale, volontari delle associazioni pazienti e del mondo della Community. I presidenti di questa edizione sono stati la Prof.ssa Antonella Cingolani di Roma, il Prof. Antonio Di Biagio di Genova, Massimo Farinella del Circolo Mario Mieli e Giulia Carla Marchetti di Milano.
L’impegno di SIMIT nella prevenzione e nell’informazione sull’HIV e sulle altre IST non si rivolge solo all’esterno, ma guarda anche alle future generazioni di infettivologi. Proprio a giugno, infatti, ĆØ partita la seconda edizione del progetto di formazione “SIMIT Next Generation Masterclass in HIV”, con trenta specializzandi provenienti da tutta Italia impegnati in un percorso che li porterĆ ad acquisire maggiore consapevolezza sulle nuove sfide poste da questo virus. “E’ fondamentale approfondire questo tema, visto che oggi in Italia vivono circa 134mila persone con HIV – sottolinea la Prof.ssa Cristina Mussini, Vicepresidente SIMIT – Si tratta di una patologia ormai cronica che bisogna imparare a trattare insieme alle comorbositĆ e alle complicanze che si possono verificare”.
-foto ufficio stampa Studio Diessecom –
(ITALPRESS).