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Immuni, l’app di tracciamento dei contagi cancellerà i dati entro il 31 dicembre

Lo sviluppo dell’app Immuni per il tracciamento dei contagi è in pieno ‘work in progress’. Ieri Apple e Google hanno dato agli sviluppatori indicati dai governi, compresi gli italiani di Bending Spoons, la prima versione delle Api (interfacce di programmazione) su cui si baseranno le applicazioni nazionali che hanno aderito alla loro iniziativa. Quindi una scelta che mira all’utilizzo di un modello decentralizzato di Apple e Google.

Ancora molti i dubbi legati alla privacy, tanto che da alcuni dati raccolti in un sondaggio condotto da Ipsos, il 27% degli italiani non si ritengono convinti sull’utilizzo che verrà fatto dei propri dati personali, nonostante il garante della Privacy abbia approvato il software. Tra l’altro è stato chiarito più volte che l’app assicurerà l’anonimato, in quanto genererà un codice alfanumerico che identificherà ogni iscritto, nascondendo quindi l’identità e ogni dato sanitario.

Al contrario, un italiano su due si dice favorevole a scaricare Immuni: il 19% dice che scaricherà l’app sicuramente, il 31% probabilmente lo farà.

Tra l’altro, secondo una bozza del decreto legge sulla giustizia atteso in Cdm nelle prossime ore (notizia diffusa da ANSA), affermerebbe chiaramente che l’uso dell’app per il tracciamento del Coronavirus e i relativi dati cesseranno entro il 31 dicembre 2020, così come la piattaforma istituita presso il Ministero della Salute in coordinamento con la Protezione Civile, l’Iss e le strutture sanitarie pubbliche e private “per gli ulteriori adempimenti necessari al tracciamento dei contatti e per l’adozione di correlate misure di sanità pubblica e di cura”. I dati raccolti durante il tracciamento saranno conservati “anche nei dispositivi mobili degli utenti, per il periodo strettamente necessario al trattamento”.

L’app, che sarà volontaria, non traccerà i movimenti degli utenti tramite geolocalizzazione, ma servirà solo a registrare il “tracciamento di prossimità”, quindi il possibile contatto con persone contagiate, segnalando il rischio all’utente. Tra l’altro verrà calcolata da Immuni anche la vicinanza fisica tra le persone e il tempo reale di prossimità, per calcolare al meglio la possibilità di essere stati contagiati.

La versione definitiva e gli aggiornamenti necessari sono attesi per il 15 maggio, data che dovrebbe coincidere con l’ultimo passaggio del Garante per la privacy e con il conseguente inizio delle sperimentazioni dell’app di due settimane in due o tre Regioni. L’obiettivo del ministero dell’Innovazione è di essere pronti a livello nazionale già per il 18 maggio, giorno per cui sono previste ulteriori aperture secondo il Dpcm del 26 aprile.

Irene Vitale

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