Venne infatti fondato il 5 agosto 1910 da una sessantina di giornalisti dei quotidiani, “Il Messaggero”, “La Tribuna”, “Il Popolo romano”, “Il Giornale d’Italia”, “L’Osservatore romano”, “ Corriere d’Italia” e “Idea nazionale”.
Il Sindacato dei cronisti romani ha festeggiato i 110 anni di storia. All’epoca, ricorda un articolo della Associazione Stampa Romana, erano proprio le notizie di cronaca e le cronache giudiziarie dei grandi processi a decretare il successo dei giornali in una città come Roma capitale d’Italia e all’avanguardia nel numero dei quotidiani stampati.
Tre in particolare furono i quotidiani di successo: “La Tribuna” con 60 mila copie, “Il Popolo romano” con 35 mila e “Il Messaggero” con 45 mila.
Il Sindacato cronisti romani ebbe la sua prima sede nelle stanze del piano nobile di Palazzo Marignoli, nel cuore della vecchia Roma a breve distanza da piazza Colonna.
In questo grande immobile s’incrocia direttamente la storia del giornalismo italiano. Proprio a Palazzo Marignoli ebbero infatti sede il Circolo della Stampa e, a partire dagli anni del regime fascista, la Sala stampa italiana, struttura messa a disposizione dal ministero delle Poste e destinata ad ospitare generazioni di corrispondenti fino a pochi anni fa. I mutamenti della professione svolta tra quelle mura offrono un’interessante chiave di lettura sui radicali cambiamenti del mondo dell’informazione nel nostro Paese.
Nel 1928 fu murata sulla parete di via delle Convertite 23 una lapide di particolare importanza perché vi sono riportati i 24 nomi, con l’indicazione anche dei gradi militari, dei nazionalisti poi Caduti nel conflitto mondiale 1914-1918 tra i quali 15 giornalisti e cronisti.
E ancora a Palazzo Marignoli tornò poi in vita la FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana, nata nel 1908 e sciolta nel 1925 per effetto delle leggi fasciste.
Il 24 maggio 1934, Benito Mussolini inaugurò nell’atrio del Circolo della Stampa una lapide su cui erano riportati i nomi di 83 giornalisti Caduti combattendo nella Grande Guerra, molti dei quali decorati al valor militare.
Il 26 luglio 1943, a sole ventiquattr’ore dalla caduta di Mussolini sfiduciato dal Gran Consiglio, un gruppo di ventisette giornalisti si riunì al Circolo della stampa per deliberare, con atto formale, la ricostituzione del sindacato nazionale.
Abolito dal fascismo il Sindacato cronisti romani si ricostituì il 27 gennaio 1946. A Palazzo Marignoli, dunque, si riaffermarono i principi della riconquistata libertà di stampa e prese il via la riorganizzazione del giornalismo italiano.
Da questa seconda fondazione il Sindacato Cronisti Romani ha operato ininterrottamente per rafforzare e sviluppare il rapporto tra Amministrazione pubblica, giornalisti e cittadini: con attività di carattere sociale, culturale e promozionale che hanno anche lo scopo di valorizzare l’immagine della Capitale in Italia e all’estero.
Al Sindacato Cronisti Romani, che oggi ha sede a Roma in piazza della Torretta, presso l’Associazione Stampa Romana, sono iscritti più di un centinaio di giornalisti professionisti e pubblicisti che lavorano in tutte le aziende di informazione cittadina (carta stampata, agenzie di stampa e fotografiche, uffici stampa, testate online, emittenti radiotelevisive nazionali e locali).
Il Sindacato Cronisti Romani costituisce un’articolazione ufficiale dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, cui aderiscono circa un migliaio di giornalisti di tutta Italia.
(tratto da “Il Sindacato cronisti romani festeggia oggi i suoi 110 anni di storia”, pubblicato su https://stamparomana.it)