Il decreto Sostegni/bis dovrebbe arrivare entro la settimana sul tavolo del Consiglio dei ministri.
“Nuovi contributi a fondo perduto per le imprese più colpite dalla crisi Covid, garanzie sulla liquidità e incentivi per la ripartenza”, queste le priorità del governo, secondo quanto anticipato dal Centro Studi Parlamentari Nomos.
In esame anche nuovi aiuti a chi rischia di rimanere più indietro, dai buoni spesa al reddito di emergenza, una mano agli under 35 per comprare casa senza pagare tasse e un nuovo pacchetto di misure per gli enti locali e per la sanità.
Sta prendendo forma – riferisce Nomos – il decreto Sostegni-bis da circa 40 miliardi che dovrebbe arrivare entro la settimana sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Il decreto dovrebbe prolungare lo smart working nel privato fino a fine settembre e finanziare la prima produzione pubblica di vaccini e anticorpi monoclonali nello stabilimento militare di Firenze.
Nella bozza del provvedimento la voce più consistente resta quella degli indennizzi alle imprese con perdite oltre il 30% durante la pandemia.
Per queste sono pronti altri 14 miliardi che saranno distribuiti dall’Agenzia delle Entrate e calcolati sempre in base al fatturato.
Accanto agli indennizzi per le imprese arriverà anche una serie di sgravi sui costi fissi; il credito d’imposta per gli affitti commerciali ci sarà per altri 5 mesi, da gennaio a maggio.
Dopo la bolletta elettrica con il nuovo decreto sarà la volta di gas e acqua, ma la norma ancora è in bianco.
Arriveranno poi lo stop alla prima rata Imu, 600 milioni per ridurre la Tari, l’azzeramento del canone Rai per alberghi, bar e ristoranti.
Tutti questi ultimi interventi potrebbero transitare dal Senato con una serie di emendamenti al primo decreto Sostegni su cui la maggioranza sta chiudendo l’intesa complessiva.
Oltre alle misure per l’emergenza si guarda anche alla ripresa delle aziende con il rafforzamento di incentivi alla patrimonializzazione.
Ma si guarda anche alle Pmi con una serie di nuove garanzie per ricerca e sviluppo.
Altra novità la spinta agli investimenti in start up e Pmi innovative: non si pagherà la tassa al 26% sulle plusvalenze fino al 2025.
Secondo quanto anticipato dal Mef ci dovrebbe essere anche una proroga per l’Irap e, soprattutto, il nuovo stop alle cartelle esattoriali fino alla fine di maggio.
(Le foto sono tratte da www.governo.it – licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)
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