L’età media è salita da 47 a 58 anni, Uno studio della Casagit: «E’ una ‘frana occupazionale’».
Ce lo dicono e ce lo ripetono da alcuni anni sia gli Istituti di statistica sia quelli di ricerca: la popolazione italiana sta diminuendo e si sta invecchiando. Basta leggere il report “Il futuro demografico del Paese. Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” (ISTAT, 3 maggio 2018) o il “51° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2017” (CENSIS, 1 Dicembre 2017).
Anche nel mondo del lavoro, lo sappiamo, la tendenza è la stessa. A focalizzare tali problematiche (diminuzione dei lavoratori e loro invecchiamento) è uscito ora uno Studio della Casagit (Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani) in relazione al mondo dell’editoria e del giornalismo.
Nell’ultimo decennio, l’età media dei giornalisti italiani soci titolari di Casagit è passata da 47 a 58 anni. Il dato emerge dall’analisi della popolazione assistita allegata al bilancio 2017 approvato nei giorni scorsi dal Consiglio di amministrazione.
«Invecchiare mediamente di undici anni in dieci – sottolinea nella sua relazione il Presidente Daniele Cerrato – ci racconta tre cose:
– la mancanza di un vero ricambio generazionale nella nostra categoria,
– l’innalzamento dell’età in cui si ottiene il primo contratto di lavoro
– e, unica notizia buona, l’aumento dell’età media dei colleghi pensionati, forse in parte anche favorito dall’avere a disposizione una Cassa di assistenza sanitaria che permette forme di prevenzione importanti sostenendone i costi».
Tornando al “censimento” della categoria, al 31 dicembre scorso gli iscritti a Casagit erano complessivamente 49.102: cioè 873 in meno rispetto a dodici mesi prima. Più nel dettaglio, i soci titolari nel profilo 1 di assistenza erano 25.384 (di cui 13.469 contrattualizzati, 9.025 pensionati, 2.552 volontari, 338 dipendenti di organismi di categoria). In un anno il loro numero è diminuito di 218 unità. I familiari, sempre ricompresi nel profilo 1, erano 22.363 (9.350 coniugi o conviventi, 12.930 figli, 83 genitori).
I profili 2, 3 e 4 registrano invece 1.355 adesioni (1.090 titolari e 265 familiari, di cui 110 coniugi o conviventi e 155 figli).
Il Bilancio 2017
Il Consiglio di amministrazione della Casagit ha approvato all’unanimità il Bilancio consuntivo 2017. La Cassa di assistenza sanitaria integrativa dei giornalisti italiani chiude l’anno 2017 con un attivo di 3 milioni e 970mila euro, portando a quota 41 milioni e 250mila euro il fondo di garanzia dell’ente.
Si confermano così gli effetti di una gestione attenta e prudente della Casagit, nel quadro di una perdurante crisi dell’editoria, che ha prodotto una nuova contrazione del numero dei giornalisti e dei loro famigliari assistiti. Tra i soci ancora in calo il numero dei giornalisti in attività mentre cresce quello dei colleghi pensionati. Conseguente anche la diminuzione dei contributi associativi, scesi per la prima volta sotto la soglia degli 80 milioni di euro.
Tra gli elementi di preoccupazione emersi dalle relazioni del Presidente Daniele Cerrato e del Direttore generale Francesco Matteoli il riproporsi del problema della riscossione delle quote non versate da aziende in stato di morosità.
Il Consiglio di amministrazione ha anche approvato a maggioranza, con quattro astensioni, il Bilancio preventivo 2018 che, in virtù del piano di miglioramento delle prestazioni deciso a fine 2017 e del perdurare della diminuzione della contribuzione, a causa dalla crisi del settore editoriale, si prospetta in lieve disavanzo.
Il Consiglio di amministrazione ha confermato l’impegno a realizzare la trasformazione della Casagit in un ente con personalità giuridica, aperto a più popolazioni produttive, così da assicurare alla Cassa stabilità economica duratura e, soprattutto, i livelli di assistenza sanitaria fin qui garantiti. In questa prospettiva si inserisce lo sviluppo delle attività di Casagitservizi Srl, braccio operativo di Casagit per attività in outsourcing, consulenza e gestione diretta di servizi sanitari a favore di soci, persone iscritte ad altri fondi o assicurazioni e privati cittadini.
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