Convegno a Roma, presso la Sala Berlinguer del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati.
Lunedì 6 maggio si è tenuto a Roma, presso la Camera dei deputati, il Convegno “La nuova normativa sul copyright”, incentrato appunto sulla direttiva per l’aggiornamento delle regole sul diritto d’autore in Europa approvata dal Parlamento europeo lo scorso 26 marzo, con il via libera del Consiglio dell’Unione europea, in data 15 aprile 2019.
Focus dell’incontro, come riporta il sito della SIAE, sono state le nuove regole in materia di diritto d’autore recentemente approvate dal Parlamento Europeo e ratificate dal Consiglio nella nuova Direttiva, al termine di un lungo e complesso percorso legislativo.
Il convegno è stato introdotto da Anna Ascani, vicepresidente del Partito Democratico e capogruppo PD in Commissione cultura alla Camera. «Il percorso che abbiamo di fronte non è facile né sicuro», ha detto Ascani, riferendosi alla opposizione alla riforma da parte del Movimento 5 Stelle e della Lega. «Speriamo, da italiani e da persone che tengono alla creatività, alla tutela del diritto d’autore, alla tutela dei posti di lavoro, che si arrivi alla fine all’applicazione di questa direttiva anche nel nostro Paese».
«Quello di cui abbiamo bisogno è una regola che dia una mano alla nostra democrazia», ha dichiarato Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo PD al Senato, che ha insistito sulla «necessità di riconoscere ai lavoratori il frutto del loro genio creativo».
Successivamente è intervenuto Giulio Rapetti (in arte Mogol), presidente della SIAE.
«La cultura è indispensabile al Paese. Approfittarsi del lavoro degli autori è una cosa indegna.» – ha dichiarato il Presidente SIAE nel suo intervento – Dalla mia elezione a Presidente SIAE, mi chiedo perché succede questo e vorrei che diventasse la domanda di tutti gli italiani».
«Il buon senso non ha colore. È un mio aforisma che si adatta bene a questa situazione. – ha concluso Mogol – Vogliamo incontrare tutti i partiti per capire le ragioni anche di chi ha votato contro l’approvazione della direttiva».
Il Convegno è proseguito con l’illustrazione degli aspetti tecnici della Direttiva a cura del Prorettore e Professore Ordinario di Diritto Privato dell’Università Europea di Roma Alberto Maria Gambino.
«Il quadro normativo risente di cosa c’era prima. – ha esordito Gambino – Le vecchie direttive disciplinavano tutto il tema che ha a che fare con il copyright in due grandi scenari: quello del commercio elettronico e quello dei diritti connessi».
«Il diritto d’autore garantisce un principio: che sia solo l’autore, o l’editore, a definire la quantità di disseminazione dell’opera sul mercato. – ha ribadito il Professore – Questo è il cuore del diritto d’autore. Capirete che questo nel mondo delle tecnologie è particolarmente difficoltoso».
Il contrasto sulla nuova normativa sul copyright, ha illustrato il docente, si è però concentrato su due aspetti importanti ma non decisivi, cioè quelli che erano l’articolo 11 e l’articolo 13 della direttiva, producendo, secondo Gambino, due schieramenti opposti: «Da una parte gli aggregatori di notizie, dall’altra parte le piattaforme, che in base alla vecchia normativa sul commercio elettronico erano responsabili fino ad un certo punto, perché erano semplicemente degli operatori di connessione e non dei soggetti che potessero vigilare sui loro contenuti».
Questa eccessiva focalizzazione, ha concluso Gambino, «ha fatto passare l’idea che il dibattito sulla nuova normativa opponesse difensori della libera informazione a dirigisti che volevano invece ‘imbavagliare’ quella libertà».
Guarda su youtube l’intervento del professor Alberto Gambino, Accademia Italiana Codice Internet:
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