L’app di short video cinese TikTok dovrà difendersi in tribunale da una causa intentata dall’ex commissario per l’infanzia dell’Inghilterra Anne Longfield.
Il social si difende: rispettiamo tutte le regole e abbiamo politiche rigide.
L’accusa
L’accusa che presenteranno i legali è che TikTok prende le informazioni personali dei bambini senza sufficiente trasparenza e senza che i bambini o i genitori sappiano cosa viene fatto con le loro informazioni.
La causa è presentata per conto di milioni di bambini nel Regno Unito e nell’Unione europea che utilizzano l’app di video ormai diventata popolare in tutto il mondo. Precisamente a nome di tutti i bambini che hanno utilizzato TikTok dal 25 maggio 2018.
«Oggi lancio una denuncia legale contro TikTok per conto di milioni di bambini i cui dati sono stati illegalmente raccolti e trasferiti a ignote terze parti per profitto», ha scritto Longfield sul suo profilo twitter.
Tra i dati dei bambini che, secondo Longfield, sono stati illegalmente raccolti da TikTok. Ci sono numeri di telefono, fotografie, video, la loro precisa collocazione e dati biometrici.
La difesa
Il social però si difende: «La privacy e la sicurezza sono le massime priorità per TikTok e disponiamo di solide politiche, processi e tecnologie per proteggere tutti gli utenti, in particolare gli adolescenti».
Il Garante della privacy italiano
Ricordiamo che, a gennaio 2021, il Garante della privacy ha imposto a Tik Tok il blocco del trattamento dei dati degli utenti che si trovano sul territorio italiano per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, di conseguenza, la imposizione al rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico (vedi Provvedimento doc. web n. 9524194 del 22 gennaio 2021).
La multa del 2019
Nel 2019, invece, all’azienda cinese è stata inflitta una multa di 5,7 milioni di dollari dalla Federal Trade Commission (FTC), sempre per la cattiva gestione dei dati dei bambini.
