Un gruppo di Stati americani ha intentato una causa contro Google per problemi di concorrenza sul suo app store.
La Big Tech ha risolto decidendo di pagare 700 milioni di dollari e modificare il funzionamento del sistema Android di Google Play.
È stato infatti l’app store Big G e il suo funzionamento a impedire una maggiore concorrenza: l’accordo raggiunto, informa Wilson White, vicepresidente degli affari governativi di Google, rappresenta un punto di incontro del colosso tecnologico verso un mercato più aperto e flessibile.
Google battuta in tribunale
Dei 700 milioni, Google dovrà versarne 630 in un fondo di compensazione da distribuire a beneficio dei consumatori, come previsto dall’accordo. Il resto, 70 milioni, sarà devoluto a un fondo a disposizione degli Stati.
Il tribunale ha anche richiesto a Big G di dare a tutti gli sviluppatori di app e giochi la possibilità di aggiungere alternativi sistemi di fatturazione per almeno 5 anni.
Già la scorsa settimana Google aveva perso una causa contro Epic Games, produttore di videogiochi.
Milioni di persone giornalmente scaricano app dal play store Google e il colosso si è assicurato in questi anni miliardi di introiti con metodi anticoncorrenziali e illeciti anche da riscossioni di commissioni eccessive da acquisti digitali da Google Play.
“Android e Google Play si sono continuamente evoluti per fornire maggiore flessibilità e scelta in risposta al feedback di sviluppatori e regolatori, nonché l’intensa concorrenza di Apple e degli app store nell’ecosistema Android aperto. Lo abbiamo dimostrato nel recente processo e siamo rimasti delusi dal fatto che il verdetto non abbia riconosciuto la scelta e la concorrenza consentite dalle nostre piattaforme”, ha spiegato White.
Articolo di T.S.