L’Autorità nazionale giapponese che regolamenta la concorrenza, la Japan Fair Trade Commission, porta di nuovo la casa madre di Google, Alphabet, in tribunale.
La Commissione giapponese, infatti, indaga su una sospetta violazione della legislazione anti-monopolistica del Paese.
Le indagini vogliono comprendere, in primis, se Google abbia condiviso risultati delle entrate pubblicitarie con i produttori di sistemi Android con l’obiettivo di non far adottare a questi ultimi sistemi di ricerca alternativi.
Altra questione su cui attualmente la Japan Fair Trade Commission sta indagando, è la possibilità che Google abbia avuto una priorità rispetto ad altri concorrenti sui dispositivi Android.
L’Autorità giapponese di regolamentazione ha chiesto alle terzi parti interessate di presentare i loro pareri entro il 22 novembre.
Google, dal canto suo, risponde che la peculiarità di Android è di essere una piattaforma aperta e flessibile. La sua natura open-source “garantisce sempre agli utenti la possibilità di personalizzare i dispositivi in base alle loro necessità, incluse le modalità con le quali navigano e cercano su internet, o scaricano le app”.
Articolo di T.S.
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