Il commissario europeo all’economia ha rilanciato: ”Se non si arriverà ad una web tax basata su una “intesa globale in sede Ocse-G20, la Commissione UE presenterà una proposta per una digital tax europea”.
E’ “assolutamente necessario” fare passi avanti su una digital tax sui profitti dei colossi del web e la Commissione europea “si è impegnata formalmente con il Parlamento europeo a fare la sua proposta entro il primo semestre 2021, se non si arriva a un’intesa globale a livello Ocse-G20”. Lo ha detto il Commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni durante una audizione in remoto da Bruxelles, martedì 17 novembre scorso, davanti alle commissioni riunite VI e XIV – Finanze e Politiche europee della Camera dei deputati.
“I giganti del web sono stati i veri vincitori di questa pandemia, incrementando profitti e capitalizzazioni di borsa, ma tutto ciò continua a convivere con un sistema di tassazione del secolo scorso, legato alla presenza fisica delle imprese”, ha sostenuto Gentiloni.
Sostanzialmente d’accordo con l’esponente europeo, la Presidente della commissione Lavoro della Camera, Debora Serracchiani: “Il Presidente Gentiloni ha evidenziato un’istanza di giustizia fiscale su cui il Governo italiano ha una posizione apprezzabile, che deve essere sostenuta dal più ampio accordo politico nell’interesse del Paese e dei cittadini”, ha affermato a latere dell’esame del AC 2779 sulle nuove norme per l’emergenza Covid e per l’attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020.
“Le multinazionali del web non possono continuare a esistere virtualmente dal punto di vista fiscale – ha chiosato la Presidente della Commissione – mentre i loro profitti si moltiplicano molto concretamente, magari traendo vantaggio dal Covid, da chiusure di negozi tradizionali, da interruzione di spostamenti o da discutibili condizioni contrattuali per i lavoratori”.
(Foto in alto: il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni, da www.europarl.europa.eu/news/it)
