Il gruppo editoriale GEDI ha firmato una partnership con il gigante tecnologico OpenAI per consentire l’accesso ai contenuti giornalistici e “migliorare l’esperienza di ChatGPT per milioni di persone in Italia e nel mondo”.
“È importante collaborare con gli editori di tutto il mondo affinché tutti possano avere accesso a informazioni accurate e affidabili nella propria lingua. Questa partnership riconosce l’alta qualità del giornalismo di GEDI”, afferma Sam Altman, CEO di OpenAI.
Su questo storico accordo, è stato appena puntato il “faro del Garante privacy” (GPDP) che “segue con attenzione gli accordi che RCS MediaGroup e GEDI Gruppo Editoriale avrebbero siglato con OpenAI, azienda che realizza ChatGPT, e si riserva di valutare l’adozione di più specifiche iniziative”.
Un passo avanti
Dopo le altre collaborazioni internazionali, è il turno di GEDI di stringere accordi con la casa produttrice di ChatGPT.
Con questa stretta di mano, “gli utenti di ChatGPT potranno fare affidamento su articoli e analisi approfondite provenienti dalle nostre pubblicazioni, per ottenere informazioni di qualità su un’ampia gamma di argomenti, con particolare riferimento al contesto italiano. Questo accordo permette inoltre a GEDI di raggiungere un pubblico internazionale più ampio, grazie alle avanzate capacità di traduzione sviluppate da ChatGPT”, commenta John Elkann, Presidente di GEDI.
Grazie all’accesso ai contenuti delle diverse pubblicazioni, OpenAI potrà migliorare la precisione e l’affidabilità degli output dell’Intelligenza Artificiale. Infatti, i materiali saranno usati sia per implementare il database di ChatGPT ma anche per il prototipo SearchGPT, annunciato poche settimane fa.
Questo accordo sembra il preludio per future ulteriori collaborazioni “su funzionalità e prodotti basati sull’AI, migliorando il modo in cui i lettori accedono e interagiscono con le notizie in Italia”.
Articolo di T.S.