Il nuovo studio di We are social, ‘Global Report Digital 2021’, mostra i principali cambiamenti avvenuti nel mondo del web nell’anno della pandemia, partendo da alcuni dati che riguardano l’utilizzo di internet.
L’accesso ad internet è cresciuto del +7,3% rispetto al gennaio 2020, per un totale di 4,66 miliardi di persone collegate nel mondo. Il mobile cresce dell’1,8% in un anno, ovvero 93 milioni di persone in più rispetto al 2019. Allo stato attuale, quindi, 5,22 miliardi di persone utilizzano telefoni cellulari, vale a dire il 66,6% della popolazione.
Durante l’ultimo anno, è aumentato anche in modo significativo l’utilizzo dei social network, con un incremento registrato del +13%. Secondo questo dato, quindi, il 53% della popolazione mondiale (4,2 miliardi) è su uno o più social media nel 2020, che quindi totalizzano negli ultimi 12 mesi quasi mezzo miliardo di nuovi utenti. Cresce, anche se in maniera più contenuta rispetto agli ultimi anni analizzati, il tempo speso sulle piattaforme social attestandosi a 2 ore e 25 minuti al giorno.
Il tempo speso online (in generale) aumenta di oltre 15 minuti al giorno rispetto alle rilevazioni di 12 mesi fa, +4%. Infatti, ad oggi, gli utenti medi permangono online circa 7 ore al giorno, ovvero circa il 42% del tempo di veglia medio (se si considerano 7-8 ore di riposo). Il mobile rimane lo strumento maggiormente utilizzato infatti sono responsabili per quasi il 53% del tempo speso online.
Dal gennaio 2020, lo studio rileva inoltre cambiamenti di comportamenti per quanto riguarda la ricerca online. Il search, infatti, avviene principalmente (secondo due intervistati su tre) per la ricerca di informazioni, siano esse informative o riguardanti faccende private. I motori di ricerca tradizionali rimangono i preferiti per il 98% della popolazione online, ma sono 7 su 10 gli utenti che dichiarano di utilizzare almeno una tecnologia diversa dalla ricerca testuale su base mensile.
Il dato più interessante (forse) è quello che riguarda una nuova modalità di ricerca, ovvero la social search: il 45% degli utenti, infatti, dichiarano di visitare le piattaforme social quando hanno bisogno di informazioni su prodotti o servizi, con la Generazione Z che addirittura supera sia la soglia del 50% sia l’utilizzo di motori di ricerca tradizionali.