ROMA (ITALPRESS) – “Al 31 dicembre dello scorso anno, il magazzino complessivo dei crediti affidati dagli enti creditori all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 2000 al 2020 ormai ha raggiunto circa mille miliardi di crediti non riscossi. Si sono accumulati nel corso di venti anni, che è un’anomalia, e sono riferiti in gran parte a soggetti che non sono in grado di sostenere la riscossione perchè sono nullatenenti, falliti, procedure concorsuali chiuse o soggetti deceduti”. Lo ha detto Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, nel corso dell’evento Telefisco 2021 del Sole 24 Ore.
“E’ un magazzino – ha proseguito – che fotografa un credito che non sarà mai riscosso ma costringe l’agenzia a tentare comunque la riscossione nei confronti di tutti i soggetti sottraendo risorse e attività ai crediti effettivamente esigibili”.
Sull’ipotesi di rottamazione “tecnicamente tutto è possibile, poi sono scelte che non spettano all’Agenzia delle Entrate”, ha spiegato. “Un intervento per valutare la necessità di tenere in piedi questo magazzino, che sottrae le risorse necessarie per poter intervenire dove sono crediti effettivamente esigibili, è un tema all’attenzione del Parlamento. Per attaccare il magazzino – ha aggiunto – servono nuove regole e la possibilità per l’Ente di riscossione di poter valutare concretamente l’esigibilità dei singoli crediti e, laddove si consideri che un credito non sia più esigibile, la possibilità di restituirlo immediatamente all’ente creditore. Già solo questo impedirebbe la formazione nuova del magazzino”.
(ITALPRESS).
“E’ un magazzino – ha proseguito – che fotografa un credito che non sarà mai riscosso ma costringe l’agenzia a tentare comunque la riscossione nei confronti di tutti i soggetti sottraendo risorse e attività ai crediti effettivamente esigibili”.
Sull’ipotesi di rottamazione “tecnicamente tutto è possibile, poi sono scelte che non spettano all’Agenzia delle Entrate”, ha spiegato. “Un intervento per valutare la necessità di tenere in piedi questo magazzino, che sottrae le risorse necessarie per poter intervenire dove sono crediti effettivamente esigibili, è un tema all’attenzione del Parlamento. Per attaccare il magazzino – ha aggiunto – servono nuove regole e la possibilità per l’Ente di riscossione di poter valutare concretamente l’esigibilità dei singoli crediti e, laddove si consideri che un credito non sia più esigibile, la possibilità di restituirlo immediatamente all’ente creditore. Già solo questo impedirebbe la formazione nuova del magazzino”.
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