Occorre un intervento strutturale sulla rete di vendita.
“Ancora una volta sono i numeri a parlare: nonostante le edicole siano rimaste sempre aperte le vendite dei principali quotidiani nazionali a ottobre 2020, rispetto allo stesso mese del 2019, registrano un crollo del 11% circa”.
Così ha scritto ieri 21 gennaio, in un comunicato sul proprio sito, la Fenagi – Sindacato della Confesercenti che rappresenta le aziende di rivendita dei quotidiani e periodici – giorno in cui si sono aperti i termini per l’invio delle domande per accedere ai 1.000 euro previsti dal bonus, riconosciuto per l’anno in corso, per rivenditori di quotidiani e riviste.
“Il bonus è un aiuto considerevole – prosegue la Federazione Nazionale dei giornalai – che però temiamo non sarà sufficiente ad allontanare il rischio della chiusura per molti edicolanti. Questa emorragia di vendite, iniziata da tempo, non sembra arrestarsi, incidendo pesantemente sul reddito dei rivenditori”.
“Questo Esecutivo, durante l’emergenza coronavirus ha riconosciuto alle edicole un ruolo sociale importante. Ricordiamo – prosegue il comunicato – che quegli stessi esercenti se si vedranno costretti a chiudere lasceranno un enorme vuoto nelle città e, soprattutto, nei piccoli centri. Lasciar morire le edicole significa impoverire i territori, oltre a dare l’ennesimo duro colpo alle piccole imprese del Paese”.
“È necessaria adesso una riforma seria e complessiva del settore – conclude la Fenagi – che non può prescindere dalla composizione di una rete organizzata, per continuare la vendita della carta stampata. L’evoluzione al digitale del prodotto editoriale non escluderà la produzione dei giornali su carta e, in tal senso chiediamo al Governo che si apra un confronto con le parti sociali e di mettere in campo finanziamenti per investimenti di ristrutturazione della rete delle edicole”.