Il sondaggio è partito negli Stati Uniti nello scorso gennaio.
Il social network di Mark Zuckerberg ha annunciato che da metà maggio anche gli utenti italiani potranno valutare la conoscenza e l’affidabilità testate giornalistiche, in contemporanea con gli utenti di Regno Unito, Germania, Francia Spagna, Brasile, India e Indonesia.
Si tratta di un piccolo sondaggio che comparirà agli iscritti “come parte dello sforzo continuo per assicurarsi che le notizie che le persone vedono su Facebook siano di alta qualità e per dare priorità, nel NewsFeed, alle notizie affidabili, informative e locali”, ha spiegato la Società.
Il sondaggio è composto da due domande:
– ‘Conosci questo sito?‘
– ‘Quanto lo ritieni affidabile?‘.
«Questo particolare aggiornamento – ha dichiarato il social network – è focalizzato sul dare più visibilità alle notizie provenienti da fonti attendibili, ovvero fonti che sono ritenute affidabili da una molteplicità di persone nella community, quindi anche da coloro che non le seguono direttamente».
L’iniziativa era stata annunciata a gennaio scorso con un post sulla newsroom direttamente dal Ceo di Facebook e, inizialmente limitata ai soli Stati Uniti.
«C’è troppo sensazionalismo, disinformazione e polarizzazione nel mondo di oggi. – si legge nel post – I social media consentono alle persone di diffondere informazioni più velocemente che mai, e se non affrontiamo specificamente questi problemi, finiamo per amplificarli. Ecco perché è importante che News Feed promuova notizie di alta qualità che contribuiscano a creare un senso comune».
«La domanda difficile con cui abbiamo lottato è come decidere quali fonti di notizie sono ampiamente affidabili in un mondo con così tante divisioni. Abbiamo deciso – conclude la nota – che sia la comunità a determinare quali fonti siano ampiamente considerate attendibili».
Il commento della FNSI
«Bisogna capire a quali siti si riferisce questo sondaggio. – ha dichiarato il segretario generale della Federazione della stampa, Raffaele Lorusso – Se si tratta di siti d’informazione prodotti da redazioni di giornalisti, questi devono essere attendibili per definizione perché i giornalisti hanno l’obbligo della verità. È loro dovere. Se il sondaggio si estende a realtà che si spacciano per siti d’informazione e si cerca quindi di smascherare chi diffonde fake news o notizie gonfiate allora ben venga».
«È chiaro che c’è sfiducia dei lettori nei confronti dei media, – ha ribadito Lorusso, a difesa del lavoro dei veri giornalisti – ma il problema è che molto spesso la diffusione di notizie false da parte di chi non fa informazione e la spaccia per tale contribuisce a trascinare verso il basso tutti, anche chi rispetta i contratti di lavoro».
(Foto in alto, da newsroom.fb.com)
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