ROMA (ITALPRESS) – Un utile di esercizio di oltre 33 milioni di euro, l’attribuzione agli iscritti di extra-rendimenti per 27 milioni di euro, un rendimento finanziario netto a valore di mercato dell’8,65%, un patrimonio netto che sale a 111 milioni di euro. Sono la sintesi del bilancio consuntivo 2019 di EPAP.
L’anno 2019, si legge in una nota, ha visto un sensibile rialzo dei contributi integrativi (+7,7% sul 2018) e dei contributi soggettivi versati (+9%), indicativi di un tentativo di ripresa delle attività professionali che si spera non venga a lungo soffocato dagli effetti della corrente crisi epidemiologica Covid-19. Al successo dei numeri hanno contribuito una gestione economicamente sana, con costi intermedi ancora inferiori al 2010, e una gestione finanziaria attiva che ha generato risultati straordinari superiori di oltre il 20% alla media dei fondi pensione.
Il 2019, seguendo il trend iniziato nel 2018, ha accresciuto ulteriormente le rivalutazioni di legge raggiungendo tassi netti dell’1,8254% per il fondo soggettivo, e del 2,0% per il fondo pensioni, ben superiori al tasso di inflazione (0,5%), con conseguente incremento degli importi destinati agli iscritti per la rivalutazione dei fondi istituzionali, 15.426.409 euro contro i 12.021.990 euro del 2018 (+ 28,3%).
Di tutta evidenza i 57.594.306 euro di proventi finanziari netti + 336% sul 2018 (17.130.931 euro), ma soprattutto l’ulteriore incremento del Patrimonio netto che, nonostante lo stralcio di 27 milioni di extra- rendimenti agli iscritti, cresce a 111.817.385 euro (+ 6,188 milioni di euro sul 2018 per un + 5,9%). Molto importante il rendimento finanziario a valore di mercato, pari all’8,65% al netto di imposte e oneri.
Ancora in forte crescita tutti gli indicatori della credibilità e della fiducia verso EPAP: le ricongiunzioni attive che nel 2019 hanno raggiunto le 59 unità per 4.769.872 euro (quasi un milione di euro in più del 2018 per un +24,7%, + 233% nella consiliatura), i riscatti contributivi (689.083 euro) raddoppiati sul 2018, le modifiche contributive sugli anni precedenti (6,871 milioni di euro, 1,348 milioni in più sul 2018, +24,4%), la super-contribuzione scelta nel 2019 da 786 iscritti (4,3% dei contribuenti, +69% nel quinquennio) per 1.577.741 euro di contributi aggiuntivi volontari.
Sul fronte dei costi, si conferma l’oculata e sobria gestione che, nonostante le notevoli attività svolte, ha confermato i costi intermedi 2019 (1.356.561 euro) ancora inferiori a quelli 2010 (1.491.273 euro), l’invarianza del costo degli organi e del personale che ha solo recepito l’incremento correlato al retroattivo rinnovo contrattuale.
Sono stati pienamente confermati anche nel 2019, tutti i servizi assistenziali dell’Ente (593.130 euro) e le coperture assicurative sanitarie (925.507 euro), ma soprattutto il 2019 sarà ricordato quale anno di avvio del cosiddetto Welfare attivo grazie all’impostazione normativa di supporto e l’approvazione di nuovi regolamenti e numerose iniziative che, nell’auspicio, dovranno diventare motore di crescita e sviluppo della professione e di sostegno delle famiglie nel momento del bisogno.
La popolazione complessivamente iscritta all’Ente al 31 dicembre 2019 è di 30.910 unità (30.078 unità nel 2018), con 19.300 iscritti contribuenti lievemente superiori al 2018 (19.270). Le donne rappresentano il 23% della popolazione contribuente.
Il consuntivo 2019 ha registrato una ripresa di circa il 10% dei redditi medi per tutte le categorie ad eccezione degli attuari : agronomi 21.969 euro, attuari 75.555 euro, chimici e fisici 37.955 euro, geologi 2.572 euro.
Per quanto riguarda le pensioni l’ente si trova ancora nella fase di accumulo con 3.021 pensionati al 31 dicembre 2019 (+8,8% rispetto al 2018).
I trattamenti di assistenza complessivamente erogati sono stati di 593.130 euro, di cui il 56% per iscritti nella categoria dei geologi e il 38% nella categoria degli agronomi.
(ITALPRESS).