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Elezioni regionali 2020 in Emilia-Romagna e Calabria, “par condicio” in vigore dal 7 dicembre

L’AGCOM ha adottato la Delibera n. 464/19/CONS per le elezioni dei Presidenti delle Giunte regionali e dei Consigli regionali della Regione Emilia Romagna e della Regione Calabria, fissate per il giorno 26 gennaio 2020.

Gli uffici USPI sono a disposizione per qualsiasi chiarimento o quesito.

Con la Delibera n. 464/19/CONS (“Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alle campagne per le elezioni del presidente della giunta regionale e del consiglio regionale della regione Emilia Romagna e della regione Calabria, fissate per il giorno 26 gennaio 2020”), l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha fissato i termini e le regole “in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione”, come previsto dalla Legge 22 febbraio 2000, n. 28 e s. m.

Tale delibera all’articolo 1 rinvia, per le disposizioni attuative, alla Delibera, n. 43/19/CONS inerente le elezioni regionali della Basilicata del giorno 24 marzo 2019.

La c.d. “Par condicio” entrerà in vigore da sabato 7 dicembre 2019.

Riassumiamo, in breve, quanto disposto dalla legge:

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La normativa di riferimento in materia di par condicio è contenuta nella legge 22 febbraio 2000, n. 28. Essa disciplina i periodi di campagna elettorale che iniziano a seguito dello scioglimento delle assemblee e della convocazione dei comizi elettorali.

Il principio di fondo della cosiddetta par condicio nel settore della stampa si limita ad assicurare condizioni minime comuni a tutti i soggetti politici per l’accesso alla comunicazione politica e pubblicità elettorale (si chiamano messaggi politici elettorali). Nessuna disposizione particolare disciplina, invece, l’informazione che non ha vincoli diversi rispetto ai periodi ordinari.

Entro i 5 giorni successivi alla pubblicazione della Delibera dell’AGCOM sulla Gazzetta Ufficiale, gli editori di quotidiani e periodici devono rendere pubblica la propria eventuale disponibilità ad ospitare messaggi politici elettorali a mezzo di un comunicato (ATTENZIONE: senza questa comunicazione non possono essere pubblicati tali messaggi). In tema di diffusione dei messaggi politici e elettorali su quotidiani e periodici, la legge 28/2000, all’art. 7, comma 2, prevede che tale forma di comunicazione politica sia limitata, nel periodo elettorale, alla pubblicazione di:

annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze e discorsi;

– presentazione dei programmi delle liste, dei gruppi di candidati o di singoli candidati;

– confronto fra più candidati.

Sono vietate altre forme di comunicazione politica.

A differenza di quanto accade nel settore radiotelevisivo, per l’editoria è prevista la possibilità di comunicazione politica da parte di singoli candidati.

I messaggi politici elettorali di comunicazione politica devono essere riconoscibili come tali e pubblicati in box chiaramente evidenziati e aventi caratteristiche uniformi per ciascuna testata. Devono anche recare la dicitura “messaggio elettorale” ed indicare il nome del committente del messaggio.

IL COMUNICATO PREVENTIVO

Devono essere consentite ai candidati ed alle liste condizioni di parità di accesso. Allo scopo è fatto obbligo agli editori di comunicare preventivamente sulle proprie testate edite la disponibilità ad ospitare messaggi di comunicazione politica elettorale (tale comunicato può essere ripetuto liberamente in qualsiasi modalità). Tale comunicazione deve avere adeguato rilievo grafico.

Senza il “comunicato preventivo” non si può ospitare comunicazione politica.

Ai fini della tempestività della comunicazione, i periodici (la cui uscita potrebbe non essere compatibile con i tempi previsti dal regolamento) possono pubblicare il comunicato su un quotidiano o su altro periodico, purché con indice di diffusione analogo. In caso contrario, ed ove la comunicazione fosse resa oltre i termini previsti, la diffusione dei messaggi elettorali potrà aver luogo solo a partire dal secondo giorno successivo al giorno di pubblicazione del comunicato preventivo.

IL DOCUMENTO ANALITICO

Nel comunicato preventivo devono essere indicati il luogo (sede e telefono degli uffici della  redazione e della concessionaria di pubblicità) dove, su richiesta, è consultabile un DOCUMENTO ANALITICO recante le condizioni temporali e le modalità di prenotazione delle richieste per fruire degli spazi (ivi inclusa la definizione del criterio di accettazione delle prenotazioni in base alla loro progressione temporale), le relative condizioni tariffarie, distinte, se necessario, tra pagine nazionali e locali, nonché eventuali condizioni di gratuità.

I messaggi politici e elettorali possono essere pubblicati su quotidiani e periodici (nelle forme tassativamente previste) fino a tutto il penultimo giorno prima delle elezioni.

TARIFFE E SCONTI

Secondo quanto previsto dal Regolamento dell’Autorità, le tariffe per l’accesso agli spazi elettorali sono autonomamente determinate per ogni singola testata, purché sia assicurata (e comprovabile a richiesta) a tutti i soggetti (liste o candidati) parità di trattamento. Ciò vuol dire che la tariffa d’accesso agli spazi è del tutto libera, ma che essa, una volta determinata, deve essere uniformemente applicata, assicurando a tutti i soggetti parità di condizione.

IL TRATTAMENTO FISCALE

Il regime IVA da applicare ai messaggi politici
A tutti i messaggi politici elettorali pubblicati nei 90 giorni antecedenti la data delle elezioni si applica l’aliquota IVA del 4 per cento.

I SONDAGGI POLITICI ED ELETTORALI

La pubblicazione dei sondaggi sugli orientamenti politici e di voto degli elettori è del tutto vietata nei quindici giorni precedenti la data delle votazioni, anche laddove si tratti di sondaggi effettuati in periodi precedenti. In questo periodo è altresì vietata la pubblicazione o la diffusione di notizie, commenti o dichiarazioni su sondaggi effettuati, salvo che tali notizie, commenti o dichiarazioni si riferiscano a sondaggi diffusi prima dell’inizio del periodo vietato.

Al di fuori del periodo vietato è previsto che i sondaggi, integrali o parziali, siano diffusi accompagnati da una nota informativa pubblicata in un apposito riquadro, recante una serie di indicazioni obbligatorie: soggetto che ha realizzato il sondaggio, committente, acquirente, estensione territoriale – nazionale, regionale, comunale -, consistenza del campione, numero delle persone rispondenti e percentuale dei non rispondenti, data di effettuazione, indirizzo web dove è disponibile il documento completo relativo al sondaggio predisposto dall’istituto di ricerca che ha effettuato il sondaggio stesso.

uspi

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