Più di un quarto dei Comuni italiani non ha edicole sul suo territorio.
L’allarme arriva da Snag-Confcommercio (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai), che sottolinea l’importanza di garantire adeguate forme di sostegno alla rete di diffusione della stampa. Senza fondi si rischierebbe di perdere moltissimi punti vendita, con serie conseguenze per l’accesso all’informazione.
Ad oggi le edicole presenti in Italia sono 12.500, distribuite in 5.814 Comuni. I numeri, però, diventano allarmanti se si considera che oltre 2.100 non ne hanno neanche una. Non solo: la situazione peggiora quando si osserva che altrettanti hanno un solo punto vendita.
Ne consegue un pericolo per la capillarità del servizio: più della metà dei Comuni italiani si trova di fronte a un serio rischio di “desertificazione dell’informazione”.
Analizzando i dati dal 2019 al 2022, Snag sottolinea come il tax credit edicole abbia permesso di evitare lo scenario delle chiusure in moltissimi territori italiani. La vendita della stampa ha infatti migliorato i suoi numeri, per quanto essi siano ancora in negativo.
Lo stock di edicole nel 2021, secondo i dati, ha un saldo negativo del -6,5% mentre nel 2019 registrava un tasso del -13,3%.
Andrea Innocenti, Presidente Nazionale dello Snag, ha commentato i dati dell’analisi. La sfida per il settore, secondo Innocenti, è quella della sostenibilità economica della rete di vendita. Egli ha quindi sottolineato che “per il 2022 il ‘tax credit edicole‘ ha garantito questa sostenibilità e il ‘bonus edicole‘ può offrire una chance per lo sviluppo tecnologico e la sperimentazione di nuove modalità di consegna delle pubblicazioni”.
Non ha mancato di evidenziare, però, anche la necessità di prevedere meccanismi di attribuzione semplificati.
Non è la priva volta che Snag si appella alle forze politiche proponendo soluzioni per sostenere la rete delle edicole. La posizione di Innocenti, quindi, è univoca e chiara in merito alle misure di sostegno.
Le edicole non possono variare i prezzi di vendita e non possono compensare in alcun modo l’aumento dei costi di gestione. Le misure sono di conseguenza indispensabili e il presidente ha chiesto a Governo e Parlamento “di prorogare anche per il 2023 il credito d’imposta ai punti vendita esclusivi e, in via residuale, ai punti vendita non esclusivi”.
La misura richiesta è di 4mila euro annui, già prevista per il 2022, estendendo le voci di spesa ammesse. Snag, inoltre, ha richiesto un innalzamento del tetto massimo per le imprese femminili e giovanili e per quelle che rappresentano l’unico punto vendita nel territorio di un Comune.
L’obiettivo è confermare il bonus edicole e stabilizzare questi interventi per il futuro.
Articolo di C.C.
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