Si chiama “eBraille”, il progetto vincitore per la categoria ‘Idee Emergenti’per Vitamina C Digitale.
Il dispositivo – un innovativo lettore ebook – dà la possibilità di avere tutti i libri desiderati in braille, a portata di mano con un click. Utilizza un materiale intelligente che permette di modificare la superficie in base a impulsi elettrici.
L’idea è di un team di quattro ingegneri laureandi dell’Università di Bologna – Andrea Munari, Mattia Mazzini, Piero Zamboni e Dhansaw ‘Vittorio’ Rambaran – che ha vinto il premio da 1.000 euro di Vitamina C Digitale, per l’anno 2021.
Vitamina C Digitale – Cooperazione, Cultura e Competenze Digitali è il progetto promosso da Legacoop Bologna, Confcooperative Bologna e Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale, volto alla conoscenza e sperimentazione della cooperazione nelle scuole secondarie di I e II grado.
I quattro studenti stanno sperimentando un eBook dotato di schermo intelligente in grado di esporre caratteri braille in rilievo, in movimento a seconda della velocità di lettura dell’utente, in modo da “leggere” con le dita i testi contenuti nella memoria del dispositivo.
“Questo prodotto si rivolge a tutte le persone non vedenti, e in particolar modo agli studenti: abbiamo pensato a quanto potrebbe essere frustrante per noi dover studiare ascoltando solo degli audiolibri. – racconta Andrea Munari, 21 anni – Ma tra i fruitori ci potrebbero essere anche istituzioni culturali come musei e biblioteche”.
“Molti ciechi, però, non conoscono il braille. – commenta l’ideatore – insieme al prodotto allora vorremmo offrire un corso per insegnarlo, in collaborazione con le associazioni del territorio, come l’Istituto Ciechi Cavazza”.
“Vorremmo sperimentare i polimeri elettroattivi, un materiale intelligente che permette di modificare la superficie in base a impulsi elettrici, e che comporterebbe il sollevamento dei puntini del braille. – precisa Munari – Si tratta di una soluzione più economica rispetto ai dispositivi di oggi, che funzionano in maniera meccanica, con tecnologie molto più costose. Il problema è che, per il momento, il materiale è ancora in sperimentazione”.
Lo sviluppo del progetto
“Siamo già in contatto con un’altra start up che ha un progetto simile al nostro. – precisa lo studente – Si chiama eRelief e ha l’obiettivo di costruire una interfaccia in 3D dipinti e sculture, in modo che toccando la superficie le persone non vedenti possano percepire le opere”.
“A loro mancano un po’ di competenze tecniche, che noi abbiamo, mentre a noi manca esperienza nell’ambito start-up. Questa alleanza potrebbe rafforzarci e permetterci, insieme, di raggiungere un risultato migliore”, si augurano i quattro vincitori.
Ricordiamo che nel mondo ci sono 39 milioni di persone cieche, di cui 220 mila in Italia.
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