La banda ultralarga è un servizio di cui non possiamo più fare a meno. L’obiettivo del governo è quello di portare entro il 2026 le reti di questo genere ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche.
La pandemia ci ha insegnato l’importanza del rimanere connessi e da questo periodo sono emerse una serie di criticità legate alla digitalizzazione del nostro Paese.
Una di queste è il digital divide, una problematica che è definitivamente emersa con il Covid, permettendo così di porre rimedio a una disparità che altrimenti si ingigantirebbe fino a diventare incolmabile.
Gli ultimi dati presentati sul tema (Rapporto Istat di marzo 2021), raccontano che ancora oggi un terzo delle famiglie in Italia non dispone di un accesso ad internet da casa e di almeno un computer.
Il governo nel PNRR ha stanziato, per quanto riguarda la banda larga, “6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G”. ad affermarlo è stato il premier Mario Draghi nella replica in Aula alla Camera sul Recovery Plan.
Grazie a questo investimento potrà iniziare, a maggio, anche la “mappatura dei piani d’investimento previsti dai privati per identificare le aree del Paese che senza interventi del governo resterebbero sfavorite. Per queste aree è previsto un contributo statale per assicurarci che non si creino nuovi divari digitali da qui al 2026″, ha proseguito il presidente del Consiglio dei Ministri.