Tra oggi e domani Camera i Senato riprendono le sedute.
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi domani alle 9.30 per la discussione del decreto sulle misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e altro.
La Commissione Bilancio voterà per la formazione dell’elenco di dieci nominativi per la costituzione del consiglio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB).
La Istruzione esaminerà lo schema di decreto ministeriale recante adozione del Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura per gli anni 2021-2023.
La Politiche dell’UE esaminerà la legge di delegazione europea 2021.
L’Assemblea della Camera è tornata a riunirsi oggi alle 9.30 per esaminare diverse proposte di legge tra cui una sulla Convenzione del Consiglio d’Europa sulle infrazioni relative ai beni culturali.
La Bilancio voterà per la formazione dell’elenco di dieci nominativi per la costituzione del consiglio dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB).
La Cultura esaminerà lo schema di decreto ministeriale recante adozione del Piano nazionale d’azione per la promozione della lettura per gli anni 2021-2023.
La Affari Sociali dibatterà sul decreto per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.
Dopo alcuni incontri informali, il confronto entra nel vivo, con un primo inizio che vedrà al tavolo i Ministri del lavoro Andrea Orlando e dell’Economia Daniele Franco e, sul fronte sindacale, dei segretari di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.
Il primo appuntamento servirà a mettere a punto l’agenda del confronto che ovviamente parte dalla consapevolezza che da inizio gennaio è finita quota 100 e che quota 102 e Ape sociale valgono per un anno.
Poi, è l’indicazione di Draghi, si può lavorare su qualsiasi modifica purché non sia messa a repentaglio la sostenibilità delle pensioni nel medio e lungo periodo e all’interno del contesto europeo.
Draghi, nella conferenza stampa di fine anno, ha anche tracciato i quattro filoni su cui sviluppare il confronto: maggiore flessibilità in uscita; un sistema che garantisca un certo livello di pensioni per i giovani e per coloro che hanno un’attività precaria; le iniziative per la previdenza complementare; le misure per evitare che sia punito chi, una volta in pensione, continua a lavorare.
(Fonte Nomos Centro Studi Parlamentari)
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