Lunedì scorso, 7 febbraio, il Ministero degli esteri ha ospitato l’evento sul contrasto alle fake news e sulla sicurezza in rete.
l’incontro,realizzato in collaborazione con “Italian Digital Media Observatory”(IDMO), è stato aperto dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, quindi introdotto e moderato dalla prof.ssa Paola Pisano, esperta scientifica per l’economia digitale e l’evoluzione dell’innovazione tecnologica presso la Farnesina.
L’evento ha registrato la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni pubbliche, tra cui il Sottosegretario di Stato all’Informazione e l’Editoria, Giuseppe Moles; il Presidente della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera, Piero Fassino; il Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Giacomo Lasorella.
Insieme a rappresentanti del sistema dell’informazione, del settore privato, dei social media, di esperti e accademici. In un dibattito sulle sfide attuali in fatto di disinformazione, misinformazione e malinformazione.
Riportiamo una breve sintesi degli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni:
“Il fenomeno della disinformazione ha assunto negli ultimi anni caratteristiche impressionanti con l’aumento delle campagne di disinformazione volte a screditare i governi occidentali”, ha esordito Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Durante la pandemia c’è stata un’ondata di confusa informazione che ha contribuito ad aumentare la paura di fronte all’emergenza sanitaria globale”, ha rilevato Di Maio. Evidenziando come non si tratti certamente di un fenomeno nuovo ma con dimensioni inedite dovuto al ruolo di primissimo piano dei social media e delle piattaforme online che hanno rivoluzionato il modo di pensare e agire della gente.
Di Maio ha altresì parlato del diritto all’accesso a tutte le fonti di informazione per contrastare i fenomeni della manipolazione informativa e della protezione di pluralismo e trasparenza, preservando la veridicità dei contenuti per un’informazione di qualità.
“Il bene pubblico dell’informazione è riconosciuto tra i diritti umani e tra quelli fondamentali dell’UE nonché quale una delle componenti della libertà di espressione della nostra Costituzione. La nostra azione si sviluppa nel quadro delle Nazioni Unite per la cooperazione internazionale volta a per proteggere il lavoro di chi opera nel mondo dell’informazione”, ha spiegato il Ministro. Citando un consesso come il G7 dove si sta lavorando per la definizione di risposte coordinate in favore della libera circolazione dell’informazione.
Di Maio ha rilevato come nel quadro UE siano stati compiuti importanti progressi per dotare gli Stati membri di strumenti di monitoraggio. Ha quindi parlato dei lavori per arrivare ad un codice di condotta per le piattaforme digitali.
“Dobbiamo lavorare con gli attori pubblici e privati affinché i cittadini possano disporre di strumenti per il contrasto all’ informazione manipolata”, ha concluso il responsabile degli Esteri.
Giuseppe Moles, Sottosegretario all’Editoria, ha parlato di fake news come di un nemico da combattere; allo stesso tempo ha ricordato la tutela dell’onore e la correttezza dei linguaggi.
“La notizia fasulla è sempre esistita ma con l’avvento di internet è sempre più difficile distinguere tra vero e falso. Ciò può incidere sulla democrazia ed è un rischio. Le nuove minacce corrono più veloci degli interventi normativi: pensiamo alla questione della pandemia che ha visto aumentare l’imprescindibile bisogno dei cittadini di ricevere un’informazione affidabile e di qualità”, ha spiegato Moles.
Auspicando una rete più trasparente, inclusiva e democratica. Il sottosegretario ha infine annunciato che saranno istituiti tavoli tecnici con operatori del settore per curare lo studio utile alla normativa futura.
Piero Fassino, Presidente Commissione Esteri della Camera dei Deputati, ha sottolineato “le opportunità dei moderni sistemi di comunicazione ma anche i rischi ad essi legati”.
Fassino ha parlato ad esempio dell’impossibilità dell’istantaneità tra immissione di una notizia falsa e sua possibile rimozione. “In questo lasso di tempo possono essere credute, condivise e propagate”, ha evidenziato Fassino. Rilevando come il credere alle false notizie possa essere collegato in qualche modo anche alla crisi di fiducia nelle istituzioni.
“La disinformazione che più produce danni è quella della verosimiglianza della notizia”, ha concluso l’Onorevole.
Giacomo Lasorella, Presidente Agcom, si è soffermato sulla questione della “tutela degli utenti in internet che non è solo un problema di consumo di un prodotto bensì di rango costituzionale, come lo è il diritto a ricevere un’informazione corretta”.
Lasorella ha ricordato il varo, a breve, del Digital Services Act europeo ricordando anche l’elaborazione del Media Freedom Act da parte della Commissione. Lasorella ha anche rilevato come ci sia sempre più bisogno della “salvaguardia dei media indipendenti e di garanzie per la professione giornalistica”.
Guido Scorza, Garante per la protezione dei dati personali, ha sottolineato come la disinformazione appartenga da sempre alla società qualunque sia la caratteristica dei media. “Non dobbiamo cedere al principio che il fine giustifica i mezzi”, ha però rilevato Scorza invitando alla soluzione del problema in sede legislativa e giuridica lì dove il tema della protezione dei dati deve divenire un qualcosa di fondamentale.
Fonte Inform
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