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‘Decreto rilancio’, agevolazioni anche per i giornali online

Ultime limature del testo di legge. Accolte le proposte USPI per il rilancio del settore, particolarmente quelle rivolte alle imprese editrici di quotidiani e periodici telematici.

Ultime modifiche al testo del “decreto legge Rilancio”, il maxi provvedimento del governo con le misure per contrastare la crisi economica legata all’emergenza coronavirus, che al momento si compone di  ben 258 articoli

Il testo dovrebbe approdare in queste ore al vaglio del Consiglio dei ministri per la approvazione definitiva e l’invio alle Camere per l’inizio dell’iter di conversione

Il “pacchetto” di misure per l’editoria è abbastanza variegato e dovrebbe essere inserito nel Capitolo II, tra gli articoli 188 e 196.

Proponiamo una prima sintesi delle norme riguardanti il settore editoriale che dovrebbero (il condizionale è ancora d’obbligo) far parte del “decreto Rilancio”, riservandoci un analisi approfondita al momento della ufficialità del provvedimento.

Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari

Limitatamente all’anno 2020, il credito d’imposta è concesso, ai medesimi soggetti già contemplati, nella misura unica del 50 per cento del valore degli investimenti totali effettuati nell’anno (e, quindi, non soltanto più incrementali), entro il limite massimo di 60 milioni di euro, che costituisce tetto di spesa.

Il beneficio è concesso nel limite di 40 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche online, e nel limite di 20 milioni di euro per gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

Ricordiamo che il limite massimo stabilito precedentemente era del 35% della spesa pubblicitaria dell’inserzionista.

Credito d’imposta per i servizi digitali

Per l’anno 2020, alle imprese editrici di quotidiani e di periodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione, che occupano almeno un dipendente a tempo indeterminato, è riconosciuto un credito d’imposta pari al 30 per cento della spesa effettiva sostenuta nell’anno 2019 per l’acquisizione dei servizi di server, hosting e manutenzione evolutiva per le testate edite in formato digitale, e per information technology di gestione della connettività.

Il credito d’imposta è riconosciuto entro il limite di 8 milioni di euro per l’anno 2020, che costituisce tetto di spesa. Nel caso di insufficienza delle risorse disponibili rispetto alle richieste ammesse, si procede alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale.

Certamente il Fondo non è granché, ma già il fatto che i giornali online siano stati da subito considerati come destinatari di sussidi e agevolazioni è assolutamente positivo, soprattutto nella percezione del governo. Ora, in parlamento occorrerà non lasciare tutto il fondo alle versioni online dei quotidiani dei grandi gruppi industriali.

Credito d’imposta per l’acquisto della carta dei giornali

Per l’anno 2020, alle imprese editrici di quotidiani e di periodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione è riconosciuto un credito d’imposta pari all’8 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2019 per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite, entro il limite di 24 milioni di euro per l’anno 2020, che costituisce tetto di spesa.

Il testo provvisorio non lo enuncia esplicitamente, ma riteniamo che, anche in questo caso, ove ci fosse  insufficienza delle risorse disponibili rispetto alle richieste ammesse, si procederà alla ripartizione delle stesse tra i beneficiari in misura proporzionale.

Regime di forfettizzazione delle rese dei giornali

Limitatamente all’anno 2020, per il commercio di quotidiani e di periodici e dei relativi supporti integrativi, l’imposta sul valore aggiunto di cui all’articolo 74, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1974, n. 633, può applicarsi, in deroga alla suddetta disposizione, in relazione al numero delle copie consegnate o spedite, diminuito a titolo di forfettizzazione della resa del 95 per cento per i giornali quotidiani e periodici, esclusi quelli pornografici e quelli ceduti unitamente a beni diversi dai supporti integrativi.

Ricordiamo che la precedente normativa prevedeva una forfettizzazione della resa all’80%.

Bonus una tantum edicole

A titolo di sostegno economico per gli oneri straordinari sostenuti per dallo svolgimento dell’attività durante l’emergenza sanitaria connessa alla diffusione del COVID-19, alle persone fisiche esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste, non titolari di redditi da lavoro dipendente o pensione, è riconosciuto un contributo una tantum fino a 500 euro, entro il limite di 7 milioni di euro per l’anno 2020, che costituisce tetto di spesa.

Il contributo è concesso a ciascun soggetto, nel rispetto del limite di spesa sopra indicato, previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Procedura straordinaria semplificata per l’accesso ai contributi diretti per l’editoria

Al fine di garantire il pagamento entro i termini di legge (31 maggio) del rateo del contributo all’editoria in favore delle imprese indicate all’articolo 2, comma 1, lettere a), b), c) e d) del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70, limitatamente al contributo dovuto per l’annualità 2019, non si applica la verifica di regolarità previdenziale e fiscale.

La norma è volta a concentrare tale verifica in coincidenza con il pagamento del saldo del contributo (31 dicembre, o 31 marzo), in considerazione della situazione di difficoltà economica e gestionale in cui si trovano tali imprese nell’attuale periodo di emergenza sanitaria.

Incentivi fiscali per l’emittenza radiofonica locale con prevalenza di contenuti informativi

Ai concessionari per la radiodiffusione sonora locale  con contenuti prevalentemente  informativi (al 90% del palinsesto), è concesso un credito d’imposta pari al 35% del fatturato annuo pubblicitario netto, nel limite di 1 milione di euro per esercizio, al fine di garantire l’innovazione tecnologica necessaria all’equilibrio del pluralismo nell’informazione e nella comunicazione partecipata.

Differimento termine per procedura di riequilibrio INPGI

La disposizione proroga di 6 mesi – dal 30 giugno al 31 dicembre 2020 – il termine perentorio previsto dalla procedura per il riequilibrio finanziario dell’INPGI, di cui all’articolo articolo 16-quinquies del D.L. n. 34/2019, entro il quale l’Istituto è tenuto a trasmettere ai Ministeri vigilanti un bilancio tecnico attuariale che tenga conto degli effetti derivanti dall’attuazione delle misure di contenimento della spesa imposte dalla medesima disposizione, nonché delle risultanze del Tavolo tecnico a tal fine insediato presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con la partecipazione delle amministrazioni interessate.

Le sopravvenute esigenze e priorità imposte alle medesime amministrazioni dal perdurare dell’emergenza sanitaria, hanno di fatto precluso l’avvio delle attività del Tavolo tecnico, a tutt’oggi riunitosi solo una volta, in sede di primo insediamento.

La proroga del termine si rende necessaria, quindi, al fine di garantire l’effettivo svolgimento della procedura di riequilibrio finanziario dell’Istituto, per come già delineata dalla legislazione vigente.

Proroga degli affidamenti dei servizi di informazione primaria

La norma proroga di sei mesi – dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021  – la durata dei contratti già in essere, stipulati con le agenzie di stampa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, quale centrale di committenza per l’acquisizione dei servizi giornalistici e informativi.

Tale proroga è funzionale a garantire la continuità dell’erogazione dei servizi di informazione primaria per le amministrazioni centrali dello Stato, anche a fronte delle sopravvenute esigenze e priorità imposte dal perdurare dell’emergenza.

Allo stato, infatti, non può ritenersi assicurato il completamento, entro i termini previsti dalla legislazione vigente delle procedure di affidamento di tali servizi.

All’interno del decreto sono, poi, contenute altre norme di sostegno generale al mondo delle PMI. Seguiranno aggiornamenti sulle singole norme, non appena rese ufficiali dal governo e nel corso del dibattito parlamentare.

 (Foto in alto, da www.governo.itlicenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

uspi

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