Il Consiglio dell’Unione Europea è prossimo ad attuare i nuovi Regolamenti su trattamento dei dati dei cittadini, il Data Act, e intelligenza artificiale, l’AI Act.
La presidenza ceca del Consiglio dell’UE ha presentato una serie di revisioni ai due Regolamenti, nel tentativo di raggiungere un nuovo compromesso per l’approvazione.
Il Data Act fa parte della European Data Strategy, che si propone di creare un mercato unico di dati in Europa. Le trattative mirano a definire un quadro per l’utilizzo e il trattamento dei dati sia da parte di persone fisiche, che da parte di istituzioni e organizzazioni pubbliche europee.
Le nuove modifiche al testo chiariscono che gli utenti di un dispositivo connesso potranno accedere ai dati che hanno contribuito a generare, indipendentemente dal luogo di stabilimento. Inoltre, per ‘dati generati’ il Consiglio intende sia le informazioni prodotte intenzionalmente dall’utente, sia quelle che provengono da azioni non intenzionali.
Il Data Act include anche una porzione di regolamento sui dati prodotti dall’Internet of Things (IoT). Con IoT si intendono gli oggetti “intelligenti” in grado di scambiare tracce digitali fra di loro. Le modifiche al regolamento obbligano il produttore a rendere le informazioni dell’IoT “prontamente disponibili”. In più i diritti di accesso a queste non possono essere regolati da nessun accordo contrattuale fra produttore e utente.
Dalle prime disposizioni si permetteva a tutti gli enti pubblici, anche nazionali, di poter accedere ai database dei privati cittadini. È stato definito un ambito di applicazione più ristretto, che ne permette l’accesso solamente alle istituzioni pubbliche europee.
Anche il regolamento sull’applicazione dell’intelligenza artificiale sta subendo delle modifiche.
In primo luogo, la presidenza del Consiglio vuole estendere i propri poteri di revisione dopo l’entrata in vigore della normativa. Ciò conferirebbe ai legislatori europei la possibilità di estendere le “aree ad alto rischio”, ovvero gli ambiti dove l’Intelligenza Artificiale deve essere regolata da protocolli più severi o non applicata affatto.
In secondo luogo, gli emendamenti al testo originale prevedono la formazione di un AI Board, un organismo incaricato di soprintendere queste revisioni.
L’entrata in vigore delle due normative è fondamentale per garantire una maggiore trasparenza fra cittadini privati e istituzioni pubbliche.
Articolo di Y.F.B.
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