ROMA (ITALPRESS) – I primi selfie arrivano gia’ alle 10 del mattino ed e’ subito un rimbalzare di social in social. Alle 11 #DateciVoce e’ in seconda posizione nelle tendenze di Twitter. Sono migliaia le persone – uomini e donne sottolineano le promotrici – che, ad ogni livello e di diversa provenienza, stanno partecipando al flashmob per esigere il rispetto degli articoli 3 e 51 della Costituzione della Repubblica Italiana e per il diritto delle donne a essere rappresentate. Chi aderisce invia un selfie con una mascherina con scritto “Dateci voce” (anche a mano) e posta la propria foto su Twitter, Facebook e Instagram, taggando o menzionando i canali “Dateci Voce”. Lo stanno facendo in tantissimi e tantissime e il segnale e’ chiaro: l’Italia non vuole una politica monogenere.
Dateci Voce chiede che vengano valorizzate le differenze attraverso l’applicazione delle leggi sulla parita’ di genere in tutti i luoghi decisionali del Paese e in particolare nelle commissioni “task force”. Ad oggi conta l’adesione di 107 tra associazioni e organizzazioni firmatarie migliaia di adesioni di cittadini e cittadine e nomi illustri di politica, cultura, imprese e sport. E si allunga la lista di politici in appoggio. Tra i nomi di rilievo Carlo Robiglio, Presidente Piccola Industria Confindustria; Enrico Cereda, CEO IBM Italia; Mario Mantovani, Presidente CIDA; Anna Maria Tarantola, gia’ Presidente RAI; Piero Chiambretti, Michela Marzano scrittrice, Josefa Idem olimpionica, Francesca Faedi astrofisica, Tosca cantante, Susanna Camusso, responsabile Dipartimento Politiche di Genere CGIL, Francesca Cavallo, scrittrice e imprenditrice, le parlamentari Laura Boldrini, Valeria Fedeli, Cristina Rossello (come Presidente Progetto Donne Futuro), Daniela Sbrollini, Valeria Valente, Veronica Giannone, Rossella Muroni, Paolo Lattanzio.
“Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli – dice Azzurra Rinaldi, economista e tra le prime firmatarie e promotrici – motiva l’assenza totale di donne dal comitato tecnico-scientifico con l’assenza di donne in ruoli rilevanti ai fini della sua composizione. Ecco, questo il motivo per cui, se andiamo avanti cosi’, non avremo mai donne in posizioni che contano. Questa e’ quella che Emma Bonino ha definito la ‘old boys net’, che genera poi il famoso tetto di cristallo. A chi dice oppone il merito al genere va spiegato proprio questo: che sono gli uomini, molto spesso, a non essere li’ per merito. Questo e’ il momento di cambiare le regole del gioco”.
“Lunedi’ 4 maggio a tornare al lavoro saranno per il 72% uomini, lo scrive uno studio pubblicato su Lavoce.info che evidenzia ancora una volta come la pandemia da COVID-19 rischi di pesare sul gia’ difficile e complesso percorso di emancipazione delle donne in Italia – spiegano le promotrici di Dateci Voce -. Non solo, la mancata apertura delle scuole, comprensibile sotto il profilo della sicurezza, non ha finora minimamente tenuto conto tuttavia delle necessita’ delle famiglie e delle disuguaglianze sociali che portera’ con se’. La totale assenza di parole adeguate da parte del Presidente del Consiglio nell’ultima conferenza stampa sulla fase 2 conferma questa tendenza: le conseguenze della chiusura delle scuole che impattano fortemente sull’organizzazione delle famiglie e delle donne, cosi’ come la mancanza di inclusione di giovani e bambini, sono state appena accennate in modo superficiale”.
“Sulla equa rappresentanza di genere, tema sollevato da Dateci Voce con migliaia di adesioni, il presidente Conte ha sorvolato come se fosse un problema non di sua responsabilita’ – proseguono le promotrici della campagna -. Il medesimo silenzio ha contraddistinto tutte le dichiarazioni da parte di Colao”.
Dateci Voce rileva, infine, “come ci siano in Europa esempi di leader – per la maggior parte donne – che riescono a trovare politiche per le famiglie e parole adeguate per spiegare ai bambini e alle bambine la pandemia da COVID-19 e perche’ sono richiesti sacrifici. Le donne, infatti, sanno portare professionalita’ e pragmatismo, oltre a una spiccata capacita’ di vedere le disuguaglianze sociali e di prendersi cura di chi e’ rimasto indietro. Che e’ cio’ che ora si dovrebbe fare: a partire dai bambini e dalle bambine che facevano l’unico pasto completo a scuola, dagli immigrati – i cui lavori sono essenziali a famiglie e imprese ma che non trovano modo di essere regolarizzati – dalle donne che avevano intrapreso un percorso di uscita dalla violenza e sono ora costrette a casa con i propri aggressori (al 16 aprile sono pervenute ai centri antiviolenza 1200 richieste di aiuto in piu’)”.
“Ci aspettiamo dal Presidente del Consiglio, che si e’ definito ‘Avvocato del popolo’, il rispetto di quel diritto di rappresentanza che sta nella nostra Costituzione, nonche’ in diverse leggi, tra cui la Legge 120/11 detta Golfo-Mosca. Noi non ci fermeremo se non a risultato ottenuto”, conclude Dateci Voce.
(ITALPRESS).