Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato in data 27 novembre il Data Act, un nuovo regolamento sull’accesso equo ai dati e sul loro utilizzo.
Le norme che caratterizzano tale legge andranno a stimolare un mercato di dati competitivo ed equo, creare opportunità di innovazione e rendere i dati più accessibili a tutti.
Applicazione e condivisione dati
Il Data Act mira ad agevolare il passaggio di dati tra fornitori, istituendo garanzie contro un eventuale trasferimento illecito. Inoltre, conferirà maggiore controllo dei propri dati attraverso il diritto di portabilità, permettendo ai consumatori di esporsi sull’impiego dei dati generati dai loro prodotti connessi, ossia elettrodomestici, dispositivi o macchine industriali intelligenti.
Anche se, in presenza di circostanze eccezionali o di emergenza, gli enti pubblici potranno liberamente accedere e utilizzare dati in possesso del settore privato.
Le aspettative, da un tipo di modello di governance come questo, sarebbero quelle di poter rendere il servizio post-vendita di determinati dispositivi più economico ed efficiente.
In tal caso, risulta fiducioso il commento da parte del ministro spagnolo della Trasformazione digitale, José Luis Escrivá: “il nuovo regolamento sbloccherà un enorme potenziale economico. […] Saranno stimolati il commercio e l’uso generale dei dati e si apriranno nuove opportunità di mercato a vantaggio dei nostri cittadini e delle nostre imprese in tutta Europa”.
Tappe successive
Il Data Act, approvato inizialmente in via definitiva dal Parlamento Ue, è stato proposto dalla Commissione europea il 23 febbraio 2022.
Con la ratifica del Consiglio dell’Ue, la nuova legge sarà resa nota sulla Gazzetta Ufficiale nel corso delle prossime settimane ed entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione.
Tuttavia, sarà ufficialmente applicabile solo dopo 20 mesi dall’entrata in vigore, mentre riguardo ai requisiti per l’accesso semplificato ai dati per i nuovi prodotti immessi sul mercato (art. 3), si dovranno attendere 32 mesi.
Articolo di A.D.R.