PARMA (ITALPRESS) – Segno positivo nel primo semestre 2020 per il Parmigiano Reggiano, nonostante il Covid e le incertezze sui mercati internazionali. Adesso la sfida è sostenere il comparto del fuori casa e gettare le basi per un 2021 che segni la definitiva ripartenza. Riccardo Deserti, direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano, al Cibus di Parma ha fatto il punto della situazione. La rassegna in corso in Emilia-Romagna da sempre intercetta le esigenze dell’industria agroalimentare Made in Italy, e quest’anno ha deciso di offrire un’occasione di incontro agli operatori professionali del settore per dialogare con le istituzioni, confrontarsi e riflettere sui cambiamenti che stanno avvenendo nel sistema economico e che hanno affrettato processi già in atto, confermando tendenze di consumo e imposto nuove consapevolezze sia alle imprese che agli acquirenti.
“I consumatori, sia in Italia che all’estero, hanno premiato un prodotto di qualità, e anche durante il lockdown le vendite sono aumentate. Per il Parmigiano Reggiano – spiega Deserti all’Italpress – partecipare al Cibus Forum è un segno di positività per tutta la filiera. E’ un “esserci” e un essere vicini e pronti a mantenere alto il mercato del fuori casa. L’agroalimentare ha reagito bene, ma il settore dell’Horeca ha pagato maggiormente il conto delle difficoltà economiche legate al Covid, e sicuramente l’impatto si protrarrà nei prossimi mesi. Vogliamo essere vicini al mercato del fuori casa. Il 2021 è un anno in cui tutta l’attività commerciale dovrà riprendere la sua ordinarietà e dobbiamo gettare le basi già quest’anno”.
Cibus Forum sarà quindi un’importante occasione di dibattito sulla ripartenza dei consumi interni, sui processi di produzione, di distribuzione e somministrazione, ma anche sul ruolo dell’alimentazione Made in Italy e sul sostegno al sofferente canale del fuori casa, a cui si cercherà quindi di offrire suggerimenti in tema di innovazione e ricerca.
Il Consorzio ha chiuso il primo semestre 2020 con il segno più sia in Italia che all’estero. Se nel territorio nazionale l’aumento generale delle vendite è stato pari al 6,1% (pari a 34.200 tonnellate contro le 32mila del semestre precedente), all’estero, l’export è cresciuto dell’11,9%: nei primi sei mesi del 2020 sono oltre 27mila le tonnellate di prodotto che hanno superato i confini italiani per raggiungere le tavole di tutto il mondo.
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