«Che il Signore li aiuti in questo lavoro di trasmissione, sempre, della verità».
La sollecitazione di Francesco all’inizio della messa mattutina celebrata il 6 maggio, nella sua residenza di Santa Marta, trasmessa in diretta e offerta per tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus.
Papa Francesco è tornato a rivolgere un pensiero a quanti lavorano nei media e che, soprattutto in questo tempo di emergenza sanitaria, lavorano tanto e rischiano altrettanto per la loro salute.
«Preghiamo oggi per gli uomini e le donne che lavorano nei mezzi di comunicazione. In questo tempo di pandemia rischiano tanto e il lavoro è tanto. Che il Signore li aiuti in questo lavoro di trasmissione, sempre, della verità».
Questa la preghiera di introduzione del pontefice alla messa del 6 maggio scorso dedicata a tutti coloro che soffrono a causa del coronavirus.
Il Papa ha poi invitato tutti i cristiani «a non cedere alla mafia spirituale, ma a lasciarsi illuminare da Cristo che ci toglie dalle tenebre e ci salva».
Nella omelia al Vangelo, il Papa ha insistito: «Il Signore ci salva dalle tenebre che abbiamo dentro, dalle tenebre della vita quotidiana, della vita sociale, della vita politica, della vita nazionale e internazionale. Tante tenebre ci sono dentro. Il Signore ci salva, ma ci chiede prima di vederle: vedere le nostre tenebre perché la luce del Signore entri e ci salvi. Non abbiamo paura del Signore perché è buono, è mite, ci salva. Non abbiamo paura della luce di Gesù».
Il Pontefice ha poi invitato a portare anche agli altri questa esperienza del passaggio dalle tenebre alla luce. A far vedere la verità al di là dei vizi, dello spirito mondano, della superbia, degli «occhi ammalati».
«Ci sono delle “mafie spirituali”, ci sono delle “mafie domestiche», che ci fanno stare nelle tenebre. Ma, ha concluso Francesco: «Gesù stesso, la luce, dice: “Abbi coraggio: lasciati illuminare, lasciati vedere per quello che hai dentro, perché sono io a portarti avanti, a salvarti”».
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(Foto tratte da http://w2.vatican.va)