PALERMO (ITALPRESS) – “Dobbiamo immediatamente disporci a una manutenzione straordinaria del nostro sistema normativo. Eliminiamo subito qualsiasi forma di bis in idem, per riaffermare il diritto a non essere regolati, giudicati e poi puniti due volte per lo stesso fatto”. Cosi’, in una lettera al Corriere della Sera Andrea Zoppini, giurista e professore dell’Universita’ Roma Tre nonche’ sottosegretario alla Giustizia del Governo Monti nel 2011. In vista del post emergenza, l’idea e’ quella di una semplificazione normativa per favorire singoli e imprese. Zoppini, in tal senso, porta tre esempi: “Una violazione del divieto di bis in idem si verifica nel settore della contrattualistica pubblica. Tipico e’ il caso delle imprese sanzionate dall’Antitrust, i cui provvedimenti, oltre a infliggere pene pecuniarie di importi significativi e, in taluni casi, capaci anche di determinare l’insolvenza, riflettono i propri effetti nelle gare pubbliche”. Quindi, osserva Zoppini, “lo stesso fatto sanzionato dall’Agcm, finisce di fatto per essere punito una pluralita’ indefinita di volte, finendo per escludere dal mercato le imprese italiane a tutto vantaggio dei concorrenti stranieri”. Inoltre “un fenomeno analogo si verifica nel mercato finanziario. Mi riferisco al regime del cosiddetto ‘doppio binario’ sanzionatorio previsto in tema di abusi di mercato. Il legislatore nazionale ha scelto il doppio binario in modo cumulativo, introducendo nel Tuf due distinte fattispecie di insider trading e di manipolazione del mercato, una penale e una amministrativa”. Un terzo caso “e’ costituito dalle sovrapposizioni di competenze sanzionatorie tra le varie Autorita’ di regolazione del mercato. E’ emblematico il caso in materia di pratiche commerciali scorrette. Cio’ che talora e’ ritenuto del tutto lecito per un’autorita’ settoriale non lo e’ invece per l’Autorita’ garante della concorrenza e viceversa”. Quindi, conclude Zoppini, “l’illecito delle imprese va punito con una sola sanzione, chiara, proporzionata e conosciuta ex ante”.
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