MILANO (ITALPRESS) – Ottimizzazione dei percorsi di diagnosi, controlli e terapie, ripresa degli screening interrotti a marzo a causa del lockdown. L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano si riorganizza per la gestione dei pazienti oncologici nella fase due della pandemia Covid-19. Il nuovo assetto ha come obiettivo la tutela di pazienti che a causa della malattia sono particolarmente fragili sotto il profilo immunologico.
Assistenza in telemedicina, terapie a domicilio, rimessa a regime di tutti gli screening sono i punti chiave di tale riorganizzazione.
“Il nostro obiettivo e’ mantenere la continuita’ terapeutica e assistenziale dei pazienti oncologici, a seconda delle priorita’ individuali”, spiega Filippo de Braud, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica. “Questo significa una valutazione non solo clinica, ma anche psicologica. Non scordiamoci infatti che il Covid-19 ha determinato inevitabili stati di insicurezze relativi a se stessi e al futuro. Pertanto, se il malato preferisce un contatto diretto con l’oncologo, e’ nostro compito favorirlo, garantendogli un elevato livello di sicurezza. Al contrario, se a causa della pandemia il paziente e’ in un momento di disagio economico e non abita a Milano, dobbiamo mettere in pratica tutte le risorse possibili da parte nostra, per evitargli costose trasferte”.
In questo la teleassistenza ha un ruolo importante, uno strumento utile a guidare e accompagnare il paziente in ogni fase del suo percorso, a partire dalla gestione dei primi appuntamenti nella fase iniziale della diagnosi. Con il nuovo progetto riorganizzativo, il paziente viene contattato telefonicamente in modo da valutare il caso, visionare gli esami effettuati e ridurre cosi’ il numero di accessi diretti, necessari solitamente per definire la diagnosi e il piano terapeutico. Si’ anche alla teleassistenza per seguire il paziente in corso di terapia, con la possibilita’ di ricevere a casa propria i farmaci necessari.
“Per limitare i controlli in ospedale, chiediamo che le analisi di routine vengano effettuate in un laboratorio vicino a casa e che il referto ci venga inviato per mail – sottolinea de Braud -. Quando possibile, concordiamo col paziente anche un cambio di terapia, dando priorita’ ai trattamenti orali o sottocutanei rispetto ai trattamenti a base di infusione per ridurre il tempo trascorso in ospedale. Inoltre, abbiamo un servizio di consegna dei farmaci orali a casa dei pazienti, piuttosto che prevederne il ritiro in farmacia”.
“Oggi stanno riprendendo le visite e gli esami di controllo ma con un criterio diverso rispetto a prima della pandemia” – interviene Marco Votta, presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori.
“Ogni paziente viene contattato il giorno prima dell’appuntamento in modo da confermare l’orario di arrivo in ospedale. Questo e’ un anello estremamente importante nella nuova routine dell’ospedale e richiede la partecipazione del malato. Non possiamo piu’ permetterci che arrivi con largo anticipo, come accadeva spesso prima e che attenda il suo turno spalla a spalla con pazienti e accompagnatori”. Previsti anche percorsi separati per i pazienti affetti da Covid-19, come previsto dai decreti regionali.
(ITALPRESS).
Assistenza in telemedicina, terapie a domicilio, rimessa a regime di tutti gli screening sono i punti chiave di tale riorganizzazione.
“Il nostro obiettivo e’ mantenere la continuita’ terapeutica e assistenziale dei pazienti oncologici, a seconda delle priorita’ individuali”, spiega Filippo de Braud, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica. “Questo significa una valutazione non solo clinica, ma anche psicologica. Non scordiamoci infatti che il Covid-19 ha determinato inevitabili stati di insicurezze relativi a se stessi e al futuro. Pertanto, se il malato preferisce un contatto diretto con l’oncologo, e’ nostro compito favorirlo, garantendogli un elevato livello di sicurezza. Al contrario, se a causa della pandemia il paziente e’ in un momento di disagio economico e non abita a Milano, dobbiamo mettere in pratica tutte le risorse possibili da parte nostra, per evitargli costose trasferte”.
In questo la teleassistenza ha un ruolo importante, uno strumento utile a guidare e accompagnare il paziente in ogni fase del suo percorso, a partire dalla gestione dei primi appuntamenti nella fase iniziale della diagnosi. Con il nuovo progetto riorganizzativo, il paziente viene contattato telefonicamente in modo da valutare il caso, visionare gli esami effettuati e ridurre cosi’ il numero di accessi diretti, necessari solitamente per definire la diagnosi e il piano terapeutico. Si’ anche alla teleassistenza per seguire il paziente in corso di terapia, con la possibilita’ di ricevere a casa propria i farmaci necessari.
“Per limitare i controlli in ospedale, chiediamo che le analisi di routine vengano effettuate in un laboratorio vicino a casa e che il referto ci venga inviato per mail – sottolinea de Braud -. Quando possibile, concordiamo col paziente anche un cambio di terapia, dando priorita’ ai trattamenti orali o sottocutanei rispetto ai trattamenti a base di infusione per ridurre il tempo trascorso in ospedale. Inoltre, abbiamo un servizio di consegna dei farmaci orali a casa dei pazienti, piuttosto che prevederne il ritiro in farmacia”.
“Oggi stanno riprendendo le visite e gli esami di controllo ma con un criterio diverso rispetto a prima della pandemia” – interviene Marco Votta, presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori.
“Ogni paziente viene contattato il giorno prima dell’appuntamento in modo da confermare l’orario di arrivo in ospedale. Questo e’ un anello estremamente importante nella nuova routine dell’ospedale e richiede la partecipazione del malato. Non possiamo piu’ permetterci che arrivi con largo anticipo, come accadeva spesso prima e che attenda il suo turno spalla a spalla con pazienti e accompagnatori”. Previsti anche percorsi separati per i pazienti affetti da Covid-19, come previsto dai decreti regionali.
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